Luca Toni è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport per un tema molto attuale nel calcio italiano: i giocatori nostrani sono solo 13 tra i top 5 campionati europei (ovviamente escludendo la Serie A), numero bassissimo. Un decennio fa erano in trenta, e tra i calciatori che ce l’hanno fatta c’è anche il campione del mondo 2006. Toni parla del settore giovanile, citando il Milan.
“Il problema secondo me non è se e perché pochi calciatori italiani vanno a giocare all’estero, ma perché non ci sono più italiani nei grandi club nostrani? Quanti gli azzurri in Inter, Milan, Juve, Roma? E così non creiamo più giocatori di alto livello. Se non ne abbiamo noi in casa come facciamo a esportarne? Le nostre squadre Primavera più forti hanno pochissimi italiani e quindi è chiaro che non ne trae beneficio la squadra maggiore e così via le varie nazionali Under e quella dei grandi, e tutti i vari campionati. Per andare all’estero devi avere la vetrina o della Champions o della nazionale, se no il mercato non ti vede neanche. Se non ricordo male il Lecce la scorsa stagione ha vinto il campionato Primavera schierando solo stranieri, molti club ne sono zeppi. Per me il decreto crescita non ci ha aiutato, perché ha facilitato anche l’arrivo degli stranieri a livello giovanile oltre che in Serie A“.