La gara di ieri contro il Benevento ha calato nuove ombre sull’avvio di stagione di Sandro Tonali. Poco preciso, in difficoltà sui recuperi, poco attento nell’impostazione, chiamato nell’ardua impresa di sostituire Bennacer, ancora ai box. Prima del fallo da espulsione, dunque, poca sostanza e tanto – tantissimo – ancora da maturare. Un momento probabilmente di passaggio, dalla prima alla seconda fase quando il “giovane Tonali” assume il ruolo di “giocatore decisivo” anche da riserva. Lo aveva anticipato Pioli nella conferenza stampa pre gara: “È in continua crescita. È attento e serio, arriveranno presto miglioramenti. Sono tante le cose che può fare ancora meglio”.

Acerbo. Ha parlato anche il campo e la conferma alle parole del mister non ha tardato ad arrivare. Tonali ha messo in mostra un’acerbità calcistica che obbligherà la squadra dirigenziale a ridisegnare anche i piani per la prossima finestra di calciomercato. Krunic, ad esempio, resterà in rossonero. La squadra conterà così un’alternativa in più a centrocampo. L’arrivo di Tonali resta una scommessa che il Milan vuole vincere: strappato all’Inter, il numero 8 diventerà parte integrante del progetto solo dopo un percorso di ambientamento. È chiaro che l’inizio in salita non è ancora alle spalle, la fine non si vede: questa volta, la pazienza a cui faceva riferimento Pioli sarà un ingrediente essenziale.

Equilibrio. Difficile, per l’ex Brescia, trovare spazio nei due davanti alla difesa, quasi impossibile rompere il perfetto equilibrio nato nell’asse Kessie-Bennacer. Il salto di qualità fatto in occasione del trasferimento al Milan ha, quindi, evidenziato vuoti importanti ancora da colmare. A quando, insomma, quel Tonali propositivo, determinante e decisamente a suo agio nel ruolo di direttore d’orchestra al Brescia? Il tempo non manca, come le alternative in grado di essere già certezze per Pioli. Ma tempus fugit e l’occasione è troppo ghiotta per un rossonero di cuore.