Il difensore centrale rossonero Fikayo Tomori ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sky Sports News: “Mi sento parte del progetto. Sto cercando di sfruttare al massimo questa esperienza, di essere me stesso, di imparare la lingua e di comprenderla. Qui è tutto molto più tattico, bisogna pensare di più e stare più attenti alla posizione. In Inghilterra il gioco è più veloce. Qui in Italia, invece, il gioco è un po’ più lento. Ci sono molti casi in cui sei uno contro uno e devi essere sapere sempre dov’è la palla. Alcune cose sono diverse e ci vuole tempo per abituarsi. Sono stato accolto a braccia aperte e mi sento a mio agio con la squadra. C’è ancora tanta strada da fare, speriamo di poter fare qualcosa di speciale, così tutti i nostri nomi entreranno nella storia”.
Sul suo debutto: “Non pensavo che il mio esordio con la maglia del Milan potesse avvenire nel derby di Milano. Prima della partita, ho pensato a tutte le volte in cui avevo visto le sfide tra Milan e Inter in televisione. Mentre stavamo andando allo stadio, ho visto i tifosi con delle bandiere enormi che cantavano e applaudivano. Si sentiva tutta la loro passione. Quando il mister mi ha detto di scaldarmi, ero un po’ nervoso e non capita spesso, ma è stato fantastico giocare quella partita”.
Sul derby di domenica: “Le due squadre sono ai primi due posti della classifica, sarà una partita molto intensa. Mi spiace che, a causa del Coronavirus, non ci siano i tifosi. Speriamo di vincere e di tornare in vetta alla classifica”.
Sulla chiamata del Milan: “Ero a casa e il mio agente mi ha detto della chiamata dei rossoneri. È stato un momento surreale, ho sentito che il club rossonero mi voleva fortemente e questo mi ha reso ancora più desideroso di venire”.
Su Ibrahimovic: “Giocare con lui, per me, è fantastico. Ha personalità, è un leader, fa sentire la sua voce in campo, motiva e incoraggia. Sono qui da poche settimane, ma vedo che è sempre concentrato, determinato e motivato. Vederlo da vicino è diverso ed è davvero affascinante”.
Sull’Italia: “L’idea di andare a giocare in un paese diverso dall’Inghilterra mi è sempre piaciuta, quindi non è stato un grande shock mentale. Ho sempre pensato che sarebbe stata una bella esperienza. Mi sto divertendo, ovviamente non riesco a vedere la mia famiglia così tanto, ma fortunatamente posso parlare con loro su FaceTime”.