Il piglio con cui è partita la stagione del calciomercato lascia intendere che la società sia arrivata molto ben preparata al momento. Non era scontato dopo un’annata densa, che ha lasciato appena il tempo di respirare talvolta, farsi trovare così reattivi.
Maignan è stato il primo necessario tassello, richiamato a Milano istantaneamente a 36 ore dalla fine del campionato e già presentato, con tanto di contenuti social, gag su Instagram e numero di maglia di scelto. I media non hanno potuto marciare un minuto sulla questione portiere perché il Milan ha scelto il suo per i prossimi anni, senza attendere capricci e pantomime di chicchessia.
La sensazione è che ora si viaggi a grandi passi metodici verso altri obiettivi ben definiti. I rumor riferiscono di una trattativa per Giroud, che potrebbe accordarsi con un biennale, ed esser il vice Ibra l’anno prossimo e far le veci dello stesso Zlatan tra due anni, quando lo svedese gioco forza si ritirerà.
Poi sarà il momento di spingere per chiudere i rinnovi strategici. Kessie primo della lista, poi Calabria e magari anche Theo potrebbe prolungare con un adeguamento al rialzo. Si ascolterà Romagnoli, per capire cosa vorrà fare lui e quali piani il Diavolo avrà in serbo in quella zona.
Allo stesso tempo ci sarà da trattare i riscatti. Tomori essenziale, ragionevolmente il Chelsea non scenderà di un centesimo. Cercare invece uno sconto per Tonali, valutare come comportarsi con Meite e magari capire anche cosa vorrà fare il Real con Diaz.
Infine sarà il tempo di esborsi da mettere a bilancio anche nelle prossime stagioni, ovvero che veri e propri nuovi acquisti, come ad esempio un esterno alto a destra che abbia potenzialmente qualche gol nelle corde. È il momento delle scelte rapide ma funzionali. I milanisti si godono anche le incertezze di questo periodo, perchè la fiducia negli attuali dirigenti è altissima. Seduti composti guardiamo l’evoluzione.