Il prossimo colpo del Milan è, forse inaspettatamente, uno dei più vicini a livello culturale. Insieme a Marco Sportiello c’è un altro “italiano”: anche Yunus Musah, nato a New York nel 2002, è cresciuto nel Belpaese, e Sky Sport ha voluto dedicare uno speciale al ragazzo cresciuto a Castelfranco Veneto, provincia di Treviso. Giulio Rinaldi, suo allenatore al Giorgione dal 2006 al 2010, lo racconta così.
“Gli ho detto ‘dai vieni a giocare lo stesso, non importa se sei più piccolo. Si è buttato in campo e diciamo che fin da subito abbiamo notato qualcosa di particolare in questo ragazzo. Mi ricordo di quando si è presentato qui a 6 anni, nel periodo in cui si facevano le prove: è venuto in un giorno in cui si allenavano i ragazzi più grandi, ma è stato allontanato per l’età. Quando l’ho visto affranto, l’ho richiamato a giocare“.
“È nato a New York per casualità. Mentre la mamma era in viaggio, Yunus è nato prematuro, ed ha avuto questa occasione di ottenere il passaporto americano. La famiglia però era già in Italia da tempo, e Yunus è stato qui fino ai 10 anni, prima di trasferirsi in Inghilterra per il lavoro del padre“.
I suoi ex compagni di squadra hanno parlato in questo modo.
Pietro Piazza: “È sempre stato un ragazzo super sorridente fin da piccolo. Di lui non ti puoi dimenticare. Sempre il primo ad arrivare, con il pallone al braccio, e l’ultimo a voler andare. Ha sempre voglia di giocare a calcio. Ragazzo super positivo. L’ho sentito spesso, e mi aveva fatto capire che voleva tornare in Italia. Da romanista ho sperato che venisse da noi, ma aveva già preso la sua scelta“.
Marco Piazza: “Mi ricordo che le prime volte giocava in porta. Mi rimarrà sempre impresso il suo poter fare la differenza anche con scarpe più grandi di 3/4 numeri. Non c’entrava niente con noi, si vedeva già al tempo. Ricordo un aneddoto in cui mi ha dato 5 metri in pochi secondi, uno strapotere fisico pazzesco“.
E poi, l’ex dirigente Fabio Piazza chiude l’intervista così: “Di lui colpiva il giro gamba, la frequenza di passo che aveva, malgrado fosse ancora piccolo. E poi il temperamento, il suo carattere, sempre sorridente e sempre solare con tutti i compagni. E la grande umiltà, caratteristica che fa andare avanti i grandi giocatori“.
