Prendete una macchina del tempo. Tornate all’incirca tra il 2003 ed il 2007, e fate leggere il titolo (palesemente provocatorio) ad un qualsiasi tifoso di calcio europeo. Passereste per pazzi isterici, perché il Milan e la Champions League sono come i popcorn ed il cinema, la pizza e la bevanda ghiacciata al gusto cola.
Tornando ai nostri indimenticabili (in negativo) anni ’20, il Milan è una squadra fortunata ad essere lì. Ai quarti di finale della massima competizione europea il Milan c’è, ma da miracolata. Questa è la sensazione che si prova a tornare nella tua vecchia casa da gigante addormentata: sei la squadra materasso per raggiungere le semifinali.
SPERIAMO DI BECCARE I 7 VOLTE CAMPIONI D’EUROPA
Nonostante la bacheca e la storia invidiabile, dietro solo al Real Madrid (e il buon Gerry Cardinale lo sa bene), i tifosi di Manchester City, Napoli, Benfica, Chelsea, Bayern Monaco, Inter e, appunto, Real, sono lì a conteggiare quante ore mancano al sorteggio, all’estrazione delle palline più attesa d’Europa. Sperano tutte di beccare un Milan che, comunque, arriva al G8 UEFA da Campione d’Italia.
Ma anche lì, uno scudetto fortunato, il Milan non è veramente forte. Che però il valore della rosa sia in continua crescita non si dice, che i grandi allenatori come Ancelotti e Guardiola abbiano rispetto di quei colori non si dice. E non stiamo qui nemmeno a fare da vittime, perché il campo dà ragione a Pioli & co.
Eppure, perché si continua a sottovalutare questo grande club? Si legge, tramite il Soccer (già leggere soccer…) Power Index, che i rossoneri abbiano il 2% di possibilità di vincere la Champions League. Benissimo, ci sta. Nessun cuore meneghino lo pensa, perché il progetto è a lungo termine e quindi è giusto aspettare, “accontentandosi” almeno di qualche vittoria nazionale. Ma c’è qualcosa in quel DNA che funziona.
DIE BESTEN, LES GRANDES ÉQUIPES, THE CHAMPIONS
Vabbè, il Milan è un capitolo a parte della storia del calcio. In Serie A ha sempre lavorato part-time, nonostante a livello di rosa abbia potuto vincere una o due stelle in più. Ma quelle sere lì. Quelle che fanno i record di incassi a San Siro, quelle in cui si vede nei volti dei giocatori che c’è tutta un’altra testa, quelle in cui il pallone con le stelle si infila sotto al sette come se fosse facile.
Il Milan è tornato tra le grandi squadre di Champions League. E se in Serie A si può inciampare contro la Salernitana o contro il Sassuolo, nel palcoscenico delle superstar c’è voglia di tornare a mostrare i muscoli. La testa sgombra, quella delle outsider, può aiutare. E quegli stessi tifosi che hanno sperato di sorteggiare i 7 volte campioni d’Europa, capiranno che contro il Milan in Champions League sono Diavoli amari per tutti. Lo dice la storia.
