Il rifiuto e la doppia sfida di Champions: c’è anche qualcosa sul Milan nell’autobiografia di Luciano Spalletti dal titolo “Il Paradiso esiste… ma quanta fatica“, disponibile da stamani nelle librerie. L’attuale ct della Nazionale italiana ha parlato del no al club rossonero nel lontano 2019 dopo l’esonero di Marco Giampaolo, così come dell’incrocio poco meno di 4 anni dopo nei quarti di finale di Champions League: ecco i passaggi.
Sul rifiuto al Milan nell’ottobre 2019: “Il mio no al Milan fu una decisione sofferta, non facile da prendere. Non mi sentii di andare al Milan per non fare uno sgarbo alla mia vecchia dirigenza interista e per non fare uno sgarbo ai tifosi dell’Inter“.
Sulla doppia sfida tra Napoli e Milan nei quarti di finale della Champions League 2022/23: “Dissero che i miei giocatori festeggiarono per aver pescato il Milan, ma non fu così. La lesione muscolare di Osimhen fu un primo segnale negativo e io non diedi il meglio di me nella gara di campionato che precedeva la doppia sfida. Quello 0-4 ci fece venire in mente tanti dubbi e al contempo diede a loro molta fiducia. A Milano in Champions giocammo molto bene, ma perdemmo 1-0. Al ritorno pareggiammo, anche se covavamo molta tensione, per quasi tutti era la prima volta a quei livello. Ancora oggi non mi posso spiegare il mancato rigore su Lozano. Quando finì la gara, la tristezza era enorme“.
