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Shevchenko: “Ora il calcio per me non conta nulla. Putin? Un assassino. Ringrazio l’Italia”

La guerra della Russia, nei confronti del’Ucraina, ha colpito tutto il popolo europeo. Il videomessaggio di Shevchenko prima di Milan-Inter, è stato molto toccante, ed ha fatto immedesimare tutti nel clima di paura e tensione che stanno vivendo gli abitanti ucraini. In questa intervista del quotidiano La Repubblica, l’ex campione rossonero ha commentato così la grave situazione:

Già passata la prima settimana di guerra:

Dal 24 febbraio scorso sono concentrato solo su questo, giorno e notte: come aiutare il mio Paese e la mia gente, come fermare al più presto questa guerra, come raccogliere fondi, come fare in modo che il resto del mondo sia informato costantemente sulla tragedia dell’Ucraina“.

Se avevano pensato all’invasione russa:

Fino a otto giorni fa speravo di no. Invece le città sono sotto assedio, la gente vive sottoterra nei rifugi, anche i bambini. C’è il terrore costante degli attacchi dei missili, è una vita sospesa. Le parole non bastano a descriverla“.

Sul videomessaggio intitolato alla pace:

Ringrazio l’Italia, che ci sta molto vicina. L’Ucraina sta cercando solo la pace, sta difendendo la sua libertà. C’è bisogno di donazioni, abbiamo attivato un conto corrente presso la nostra ambasciata“.

Su quanto sia importante l’appoggio di tutti:

Ho detto grazie a Johnson, il premier inglese, e lo ripeto a Draghi: grazie, ci state supportando. Abbiamo bisogno di aiuti, di medicine. È uno dei più difficili momenti della storia ucraina, anche se il popolo è unito. Ogni minuto di ritardo può essere fatale, il tempo corre veloce“.

Su ciò che sta accadendo:

Quello che accade è inumano, non bisogna smettere di parlarne. Abbiamo bisogno di sentire il sostegno della comunità internazionale in ogni momento“.

Uno dei primi quartieri bombardati è stato il suo, Obolon, dove vive la madre:

I primi sono stati gli aeroporti, per i segnali militari. Mia mamma abita molto vicino a un aeroporto, mi ha chiamato alle 4 di mattina, ha sentito la prima esplosione, la casa tremava“.

Su come sta la sua famiglia:

Li sento ogni venti minuti. Stavo andando da loro, lo spazio aereo è stato chiuso. Mia zia è rimasta 4 giorni sottoterra, senza uscire. L’ha liberata mio cugino, l’ha portata da mia mamma. Che mi dice: “Andriy, il tuo compito è raccontare quello che succede, aiutare”. Ho provato a farli venire qui, ma non vogliono abbandonare Kiev, è lo spirito ucraino. Le persone si aiutano, c’è grande unione, abbiamo un presidente forte“.

Su cosa fare:

Farò tutto il necessario per il PaeseCapire la situazione, cercare di parlare con la diplomazia anche sportiva, raccogliere denaro per i rifugiati, cibo, medicine, organizzare con la Croce Rossa“.

Sul ruolo dello sport:

Ha un potere incredibile. Può cambiare il mondo“.

Se è giusto togliere la Russia dalle competizioni sportive:

Decisione condivisibile, c’è stata un’aggressione. Finché non si ferma la guerra, gli atleti russi devono stare fuori“.

Su cosa direbbe ad un atleta russo:

Non a un atleta, al popolo russo. Come potete assistere a tutto questo? Reagite, scendete nelle strade, andate in piazza e fermate la guerra“.

Se ha notizie degli atleti Ucraini che hanno raggiunto il fronte:

Non è facile sapere, siamo tutti concentrati nel divulgare le notizie sulla situazione nel Paese“.

Come si spiega la guerra ai figli:

Dico lo stretto necessario“.

Cosa pensare di Putin:

Che è un assassino. Ora il bersaglio siamo noi, che confiniamo con la Russia. Ma poi a chi toccherà?“.

Sul play off per il Mondiale:

Il calcio non esiste per me, ora. Ogni mattina penso solo a cosa fare per il mio Paese. Sono orgoglioso del mio popolo: combatte per la libertà, per il nostro suolo, per i diritti“.

Se c’è unione tra gli sportivi ucraini:

Siamo unitissimi, organizziamo la raccolta dei fondi, gli aiuti umanitari. Difendiamo la nostra terra, dove sono nati i nostri nonni“.

Sul finale del videomessaggio:

Con la guerra non si risolve niente“.

Sull’importanza, per l’Ucraina, di entrare nella UE:

Per noi è tutto: è stato grande il gesto di solidarietà dell’Europa di accettare la nostra richiesta attraverso la procedura più rapida“.

Se si sentono abbandonati:

Avvertiamo grande solidarietà verso i nostri rifugiati, vediamo la corsa per dare una speranza. Ne sono orgoglioso, ma ogni Paese può fare di più: se servono più sanzioni, ci siano più sanzioni. Ci vuole una soluzione diplomatica. Questo attacco russo deve fermarsi il più presto possibile“.

Shevchenko Pirlo Nesta Inzaghi
Andriy Shevchenko, Andrea Pirlo, Alessandro Nesta, Filippo Inzaghi – MilanPress, robe dell’altro diavolo

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