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Che il sogno non diventi un incubo: fondamentale non fallire il primo obiettivo

Si ritorna in Europa, più o meno. Domani sera infatti il Milan riascolterà la musichetta europea – certo, non proprio quella a cui era abituato – dopo praticamente due anni, ma non è ancora tutto fatto. Anzi, la sfida contro lo Shamrock Rovers – secca e in trasferta – sarà valevole per l’accesso al secondo dei tre turni preliminari precedenti alla fase a gironi. Un labirinto infernale che riserva parecchie insidie, a partire da domani.

Fondamentale arrivare in fondo

Ecco perché Maldini, Castillejo e lo stesso Pioli negli ultimi due giorni hanno manifestato una certa preoccupazione. Per quanto la partita del giovedì ha dimostrato nelle ultime stagioni di complicare il percorso in campionato, il Diavolo ha la forte esigenza di riappropriarsi del proprio habitat naturale, l’Europa. Per una serie di motivi. Intanto la conquista dell’Europa League riporterebbe un po’ di blasone in casa rossonera e zittirebbe tutti coloro che nelle ultime stagioni – a dire il vero, giustamente – hanno definito il Milan come una “nobile decaduta”. Poi questo trofeo, da quando era addirittura Coppa Uefa, non è mai stato conquistato e non sarebbe male aggiungerlo alla già ricca bacheca internazionale. Infine, vincerla significherebbe accesso diretto in Champions. Cosa non proprio scontata attraverso il campionato.

 

Non solo pretattica

Dicevamo appunto che la vittoria, nonostante il gap di organico e di storia, non è data per scontata. Il club irlandese – tra le altre cose primo nella sua lega – ha già ripreso il campionato da 6 giornate e ha nelle gambe sicuramente più ritmo rispetto ai ragazzi di Pioli. Inoltre è forse l’avversario peggiore che il Milan poteva incontrare: ostico, rognoso e veloce nelle ripartenze, che esegue con buona qualità. I rossoneri – che nell’ultima parte della scorsa stagione ha messo in evidenza una strabiliante propensione alla rete – invece sono ancora “imballati” dalla preparazione e sono privi di due elementi fondamentali: Romagnoli e Rebic, uno che in quanto a forza fisica, cattiveria agonistica e sacrificio non è certo secondo a nessuno. La sua tendenza al ripiego dunque si farà sentire.

Eventuali ripercussioni

Alla luce di tutte le motivazioni elencate, sarà fondamentale non fallire. Un’eventuale sconfitta potrebbe peraltro portare ripercussioni negative all’umore e alla consapevolezza della squadra, elementi che hanno sicuramente condizionato l’avvio della scorsa stagione con Marco Giampaolo. Non a caso i rossoneri hanno cominciato ad ingranare appena sono riusciti ad inanellare una striscia di successi consecutivi inaspettati, anche e soprattutto grazie alla personalità di Zlatan Ibrahimovic. Ecco: fondamentale sarà anche non scontentare lo svedese. Una debacle già domani contro un avversario sulla carta più che abbordabile potrebbe fargli iniziare la stagione già con il piede sbagliato, con tutte le conseguenze – mal di pancia compresi – del caso. Parola d’ordine dunque: attenzione!

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