Seppur in misura differente anche la trasferta di Europa League lascia il Milan con l’amaro in bocca. Dunque dopo La Spezia un’altra serata senza sorrisi, soprattutto se si considera la seconda frazione di gara, giocata di nuovo sotto ritmo, nonostante peraltro anche la superiorità numerica degli ultimi 20 minuti.
Il turnover importante non è bastata a cambiare faccia al Diavolo che quindi conferma che il momento di appannamento coinvolge purtroppo tutta la squadra. Poche note liete, ritrovate le discese di Theo, apprezzabili gli spunti di Krunic schierato da vice Calha e interessante la prestazione di Kalulu da terzino.
Per il resto rimane la sensazione che stia mancando un po’ la fame della prima metà di stagione. Specie nelle sfide dove si parte favoriti, sembra venir meno la determinazione a cui ormai ci si era abituati. La rosa è cresciuta, ha avuto innesti a gennaio, ma per poter ambire a grandi traguardi deve esser consapevole che dovrà dare sempre il 110%.
Per valori è un buon collettivo, non eccelso. Se pecca di energia, intensità e ritmo rischia di diventare una squadra piatta. Occorre capire se è una questione di benzina, che realisticamente è stata messa in queste settimane con un lavoro atletico specifico e quindi potrebbe dare frutti a breve, o è una questione di approccio e mentalità.
Una partita come il derby evidenzierà a maggior ragione questi aspetti. A livello motivazionale non si può pensare che non stimoli già di per sé. A livello di condizione fisica si spera si possa raccogliere i frutti del richiamo fatto a Milanello. È la settimana della svolta, c’è poco da aggiungere. Inter, poi Stella Rossa a San Siro e Roma all’Olimpico.
È lo snodo. Servirà la personalità dei leader, servirà ritrovare convinzione, servirà aver di nuovo la compattezza e quell’umiltà che ha aiutato a far la differenza. Il pressing alto e le ripartenze verticali non le si vede da tempo, mentre avevano caratterizzato la striscia di successi rossoneri. Vorremmo rivederle presto, possibilmente già domenica.