Il presidente del Milan Paolo Scaroni ha parlato a Rai Gr Parlamento. La questione stadio, gli obiettivi rossoneri, la sostenibilità ed anche il mercato ed un possibile ritorno di Ibrahimovic in società tra gli argomenti trattati. Queste le sue parole:
“Cosa è successo con l’Inter per lo stadio di San Siro? Noi siamo partiti entusiasti per costruire un nuovo stadio a San Siro, perché ho sempre considerato impossibile ristrutturare uno stadio dove si giocano così tante partite. Ci hanno tarpato le ali e siamo andati verso quello che succede in altri grandi paesi, ogni grande club ha il suo stadio. Eravamo pronti a rinunciare a questo concetto di stadio come casa del club, anche perché San Siro aveva un fascino iconico da preservare. Dopo le difficoltà di 4 anni abbassiamo le braccia. Ancora una porta aperta a San Siro? Non abbiamo ancora chiuso definitivamente la porta. Questa pre-dichiarazione della soprintendenza, secondo la quale il secondo anello di San Siro debba rimanere preservato, è una affermazione e una specie di pre-sentenza che ha messo in difficoltà il sindaco di Milano Sala. Sta a lui vedere se riesce a rovesciare questa posizione.
Derby per lo scudetto? Mi auguro che sia così, e dopo le 5 sconfitte contro l’Inter speriamo di poter tornare a sorridere, perchè i tifosi hanno sofferto. I punti persi con i nerazzurri sono gli stessi di altre sconfitte, ma in realtà anche io quando torno a casa dopo un 5-1 contro l’Inter sono di pessimo umore. Pioli ha il polso della squadra, scorie non credo ci siano più perché con la Lazio ho visto una squadra bella, serena, coesa e che guarda avanti. Abbiamo tante cose da guardare avanti, a partire dalla partita di Dortmund perchè abbiamo un calendario terrificante. Ma dobbiamo fare bene su tutti e due i fronti.
Il Milan ha un solo obiettivo, essere in Champions League anche l’anno prossimo e sempre. Per ragioni economiche e per i 400 milioni di tifosi che ci devono vedere in Champions. Giorgio Furlani e io dobbiamo molto a RedBird per gli esperti che ci mette a disposizione. La “rivoluzione” è figlia della necessità di un Milan e di un calcio italiano sostenibile. Il magnate che immette 100 milioni nel club, non esiste più e se esistesse, verrebbe tarpato dalla UEFA. Molta attenzione sui costi. Siamo generosi sul fronte acquisti, abbiamo portato a casa dei campioni, ma stiamo molto attenti agli ingaggi perché sono una fonte di costo che rimane lì e rende difficile il trasferimento dei giocatori, che sia una cessione o in prestito.
Il bilancio 2022-23 è in positivo senza la cessione di Tonali e puntiamo a conti in ordine a prescindere dal mercato. Lo scorso anno non siamo stati molto contenti degli acquisti fatti, adesso mi sembra che le cose stiano andando meglio. Ibra in società? Anche sabato era allo stadio. Ha incontrato Cardinale, ha avuto un incontro con me e poi con Furlani. Adesso sta attraversando un anno sabbatico. Quando lui sarà pronto ad accettare delle ipotesi di ritorno, saremo felici di esplorarle insieme“.