Il tecnico Alberto Artioli ha rilasciato un’intervista ai microfoni del quotidiano la Repubblica nella sua edizione milanese nella quale ha parlato del vincolo sullo stadio di San Siro. Dall’alto del suo passato da sovrintendente a Milano, ecco il suo parere sulla vicenda.
“Il vincolo vero e proprio sullo stadio di San Siro ancora non c’è perché la legge impone di aspettare che l’oggetto in questione compia settant’anni. Detto ciò, poiché Comune e squadre avevano la necessità di uscire dal ‘limbo amministrativo’ in cui si trovavano, per correttezza istituzionale, la sovrintendente in accordo con il sindaco si è espressa in via eccezionale prima della scadenza dando indicazione di come si esprimerebbe sulla verifica di interesse culturale del secondo anello del Meazza. Ma, ripeto, l’istanza si potrà firmare formalmente solo nel 2025. Se l’indirizzo dato sarà mantenuto il Meazza non si può abbattere. Si può tirare via il terzo anello, non tutelato, ma il resto deve rimanere. Si potrà ristrutturare, ma qualsiasi operazione dovrà essere sottoposta all’attenzione della sovrintendenza. È destinato a restare al suo posto? A meno che qualcuno non decida di abbatterlo prima del 2025 sì. Ma questa è fantascienza“.