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“San Siro non presenta alcun interesse culturale”: la Soprintendenza dà il via libera all’abbattimento

La questione del nuovo stadio di Milano resta una priorità assoluta per Milan e Inter, che in questi mesi stanno discutendo col Comune soprattutto per quanto riguarda il futuro di San Siro. Ebbene, quest’oggi è arrivato un importantissimo parere della Soprintendenza ai beni culturali, secondo cui l’attuale Meazza può anche essere abbattuto. Secondo la Commissione regionale per il patrimonio culturale della Lombardia, infatti, lo stadio non presenta alcun “interesse culturale”.

Come riferisce Repubblica, negli scorsi mesi la giunta comunale aveva chiesto alla Soprintendenza se il Meazza avesse qualche valore architettonico, prima di dare il via libera al progetto presentato da Inter e Milan, che ne prevede l’abbattimento per realizzare un nuovo impianto a poche centinaia di metri.

Stando al provvedimento arrivato al Comune, il Meazza non deve essere tutelato, perché “trattasi, allo stato attuale, di un manufatto architettonico in cui le persistenze dello stadio originario del 1925-’26 e dell’ampliamento del 1937-’39 risultano del tutto residuali rispetto ai successivi interventi di adeguamento realizzati nella seconda metà del Novecento e pertanto non sottoposti alle disposizioni” di tutela del patrimonio “perché non risalenti a oltre 70 anni“.

In altre parole, dello storico impianto nato a cavallo tra le due guerre mondiali rimane ben poco. E le successive trasformazioni, assai più consistenti, non fanno parte del patrimonio da conservare. Nel parere della commissione è specificato: “Le stratificazioni, gli adeguamenti e gli ampliamenti fanno dello stadio  – come oggi percepibili nel suo insieme – un’opera connotata dagli interventi del 53-’55, oltre a quelli del 1898-’90, nonché dalle opere successive al Duemila, ovvero un’architettura soggetta a una continua trasformazione in base alle esigenze legate alla pubblica fruizione e sicurezza e ai diversi adeguamenti normativi propri della destinazione ad arena calcistica e di pubblico spettacolo“.

La decisione spiana definitivamente la strada all’accordo tra i due club e l’amministrazione comunale per la realizzazione del nuovo stadio e della trasformazione del quartiere. Il sindaco ha ottenuto di “salvare” una parte del vecchio san Siro (una curva e parte di una tribuna) come simbolo storico.

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