Il Sindaco di Milano Giuseppe Sala ha parlato di San Siro ai microfoni dei media presenti a Palazzo Marino dopo l’incontro di Milan e Inter. Queste le sue parole, riportate da Gazzetta.it:
“All’incontro erano presenti i management e i rappresentanti delle proprietà. Ho notato che l’intesa tra i due club è molto forte, e questo è di sicuro positivo. Le società mi hanno portato lunghe analisi di fattibilità tecnica ed economica rispetto all’ipotesi di ristrutturare San Siro. La conclusione è che non è ristrutturabile a costi accessibili, e che non considerano l’ipotesi San Siro come si era pensato negli ultimi mesi. La loro proposta, a questo punto, è tornare a un nuovo stadio accanto al Meazza. Si tratta di un processo molto lungo di cui si è già parlato. Abbiamo una resistenza riguardo il referendum, ad esempio. Non si riparte da zero, ma da una serie di delibere già fatte“.
Sala prosegue: “I club hanno chiesto qual è il valore di San Siro e delle aree. Ci aspettiamo una prima valutazione delle agenzie delle entrate. Il primo tema è il valore economico. Da un lato c’è un vincolo, quindi noi non possiamo cederlo a un valore inferiore, ma non vogliamo neanche speculare. Il secondo punto è capire nel dettaglio questo vincolo in ottica di cambio di proprietà. A tal proposito abbiamo già fissato un incontro la prossima settimana. La terza e ultima richiesta sono i tempi. Devono presentarci un progetto a breve termine. Abbattimento? Potrebbe essere alleggerito, ma non abbattuto. “.
Sui progetti alternativi: “Io ho chiesto una cosa sola, ovvero la conferma che quella sarà l’unica ipotesi. L’incontro è stato sereno. Alla fine, i conti li fanno le squadre. In caso dovremmo emettere un bando per mettere in vendita San Siro e le aree. Il vincolo rimane, ma può essere rimodulato. Alla città resterebbero due strutture. Credo nella sincerità dei club quando mi dicono che hanno lavorato a fondo sull’idea di conservare San Siro. Tempistiche? Difficile dirlo, l’agenzia delle entrate mi ha promesso una prima valutazione intorno alla prima metà di febbraio. Capisco i cittadini, la gente, i tifosi. Oggi, comunque, non posso chiedere garanzie di abbandono riguardo i progetti di San Donato e Rozzano. È un tema che porrò più avanti. È chiaro che se dovessero andare dritti sul nuovo stadio io pretenderò garanzie. A me mancano due anni, non è un tempo lunghissimo, quindi tutto andrebbe fatto rapidamente. Capisco il disorientamento dei tifosi, ma ora ci sono due proprietà solide. Spero sia l’ipotesi definitiva. La luce verde non c’è ancora“.