I club stanno lavorando da mesi, ed adesso si intravede davanti a sè una discesa: Milan e Inter hanno continuato a guardare al futuro anche nel pieno dell’emergenza coronavirus e il progetto del nuovo San Siro ogni giorno fa un passo in avanti. Come evidenzia quest’oggi La Gazzetta dello Sport, a gennaio, rispondendo alle richieste del Comune di Milano, i club avevano presentato la variante più importante del masterplan originale, ovvero il salvataggio in chiave sportiva di una parte del Meazza.
Ad oggi, il tema centrale rimane quello delle volumetrie extra-stadio, con le parti molto più vicine. La gara tra i progetti di Populous e Manica-Sportium resta aperta: la scelta dello stadio è ancora lontana, però a maggio potrebbe arrivare il nuovo okay tecnico del Comune e quindi ricominciare l’iter politico dell’intero progetto. I club procedono spediti: in un momento così difficile per la città, investire 1,2 miliardi di euro per il nuovo distretto di San Siro è un segnale molto positivo che ha permesso al progetto di acquisire un consenso generale importante.
Milan e Inter hanno già dato l’ok al pagamento di cento milioni per la concessione del diritto di superficie per i prossimi 99 anni e almeno altri 80 per la rifunzionalizzazione del Meazza: il progetto di luglio 2019 parlava di 180mila metri cubi di edifici extra stadio, ma il Comune ha chiesto la riduzione di questa soglia. Le distanze tra le parti non sono più abissali e il clima è più positivo rispetto a fine 2019, limare le posizioni è possibile. Lo stadio di oggi diventerà una cittadella dello sport aperta a tutti, ma la novità delle ultime settimane è il riutilizzo anche a fini commerciali: negozi, ristoranti, cinema troveranno spazio dentro il rinnovato Meazza.