“Se avesse segnato quel gol in rovesciata staremmo commentando un’altra prestazione“, Stefano Pioli ha detto, tra le altre cose, anche questo sulla gara di Rafael Leao contro la Salernitana. Come spesso succede, il portoghese viene ripreso nella polemica social e finisce al centro dell’attenzione quando le cose vanno male per l’atteggiamento messo in campo.
Un luogo comune che oramai è diventato quasi ridicolo da commentare, poiché a quanto pare la discriminante è la seguente: senza gol e assist e con un risultato negativo per la squadra, la prestazione del numero 17 è indecente per il comportamento. È davvero così o i giudizi su di lui sono diventati pregiudizi?
Svogliato, superficiale, presuntuoso, poi?
La serata di Leao si può riassumere con due immagini: la prima nel primo tempo quando riceve un pallone morbido in area e controlla male, facendosi rimontare dagli avversari solo davanti a Sepe; la seconda nel secondo tempo quando poco dopo il fischio d’inizio riceve un lancio di Tonali e si fa rimontare dalla difesa granata. Poca lucidità e poca qualità, sebbene pochi minuti dopo la potenziale occasione ad inizio ripresa arriva un lampo: la splendida rovesciata si spegne sul fondo di un nulla.
Questa poca precisione è difficile da giustificare per un giocatore sul quale le aspettative sono oramai altissime. Questo non significa che non possa incappare in una partita no, ma l’equazione serata no = atteggiamento superficiale e svogliato non è un dogma. Lo dimostra proprio l’atteggiamento dell’ex Lille che si è messo a disposizione di Pioli e ha interpretato la gara come l’aveva studiata l’allenatore rossonero: tagli centrali per colpire la difesa alta granata alle spalle, posizione alta e più vicina a Giroud, giusto per fare due esempi. Il Leao di cui tanti parlano tutt’oggi è quello di un anno e mezzo fa: necessario aggiornarsi.