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Cafu: “Il Milan non può essere criticato per un’uscita ai quarti di finale, non si tratterebbe di un fallimento”

Il grande doppio ex di Roma e Milan Cafu ha rilasciato un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport nella quale ha parlato della sfida di questa sera tra le due squadre, valida per il ritorno dei quarti di finale di Europa League. Ecco il suo pensiero.

All’Olimpico lo spettacolo non manca mai, grazie ad un pubblico unico al mondo. Chiedete a qualsiasi calciatore abbia giocato lì le sensazioni che si provano quando viene cantato l’inno della Roma. Sarà una partita molto bella. A San Siro De Rossi è stato tatticamente bravo, con la mossa di El Shaarawy a destra. Una scelta intelligente, che non deve però sorprendere, visto ciò che Daniele è stato da calciatore e ora da allenatore. E poi, aggiungo: è un grande uomo. Basta pensare a quel che è successo a Udine con Ndicka“.

Sul Milan: “Stagione fallimentare in caso di mancata vittoria? Assolutamente no! Alla fine vince solo una squadra, in coppa o in campionato, dove peraltro Pioli ha già conquistato lo scudetto. Le squadre che nelle coppe arrivano in fondo sono tutte forti e magari vengono eliminate per ragioni diverse, ma questo non vuol dire aver fallito. Il Milan sta partecipando in modo continuativo alla coppe europee, non può certo essere criticato per un’uscita ai quarti di finale“.

Su Dybala e Leao: “Sono due fenomeni veri, due che danno del tu al pallone come pochi altri al mondo e che stupiscono e divertono le platee. Difficile scegliere, davvero“.

Sui ricordi da doppio ex: “Ne ho tanti. Al Milan qualche trofeo l’ho vinto. I tifosi milanisti sono passionali, ma mi ha colpito il loro atteggiamento, rispettoso della sfera privata, cosa che non ho trovato sempre. Ma non mi riferisco a Roma, lì ho iniziato il mio ciclo in Italia e vinto uno scudetto ciclopico, impossibile da dimenticare. Se devo scegliere un ricordo dico il sombrero a Nedved nel derby. Un mio amico giallorosso, Vincenzo, mi fomentava. Appena mi è capitata l’occasione ho pensato che poteva essere il modo più elegante per annichilire l’avversario“.

Sui presidenti Sensi e Berlusconi avuti in giallorosso e rossonero: “Sono stati due giganti che hanno dato tantissimo al calcio, non solo in termini economici. Ora però è tutto diverso: fondi d’investimento, cordate straniere, americani, cinesi. È il senso della globalizzazione“.

Cafu - MilanPress, robe dell'altro diavolo
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