È finalmente arrivata la settimana più importante della stagione del Milan, che dovrà prima ribaltare la sconfitta maturata nell’andata dei quarti di Europa League contro la Roma, in un Olimpico tutto esaurito e pronto a trascinare i giallorossi, per poi scendere in campo nel derby di lunedì 22 che potrebbe regalare all’Inter la seconda stella, proprio davanti ai tifosi rossoneri.

Da Roma passa una stagione intera

Sono le due gare che possono senz’altro regalare risposte importanti per ciò che riguarda il futuro del Milan, dei calciatori, e del suo allenatore, tra la gogna mediatica e la voglia di restare sulla panchina. Però non c’è spazio oggi per parlare di futuro, fare pronostici o calcolare “ciò che potrebbe accadere se…”. Il dentro o fuori contro la Roma rappresenta un momento spartiacque del presente, di oggi, della stagione di questo Milan che può proseguire la personale ricerca della gloria o terminare – nella terza settimana di aprile – con nessun obiettivo da qui alla fine presentandosi a un derby da non perdere, per un milione di motivi.

Il ritorno dei quarti all’Olimpico prende forma allora come un fattore chiave soprattutto nella psicologia di ciò che verrà nei giorni successivi. Il derby di per sé sarà importante, perché è una partita unica e perché il Milan ha il dovere (soprattutto per motivi d’orgoglio) di non uscire sconfitto per la sesta volta consecutiva.

Ma un conto è arrivare alla stracittadina con in tasca la qualificazione alla semifinale di Europa League, discorso che può spostare gli equilibri a livello umorale; un altro, invece, è arrivarci senza aver passato il turno e senza più un reale obiettivo. La partita contro la Roma vale molto più di un quarto di finale: serve per il morale, per l’orgoglio, per restare vivi, evitando di cadere nell’abisso.