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Da Report a Palazzo Marino, ora la questione societaria complica il progetto Stadio

Se qualcuno aveva cercato nei giorni scorsi di far passare in sordina il servizio dell’ultima puntata di Report su Rai3, dovrà ricredersi. Non certo legato alla trasmissione, che ha sostenuto convintamente la tesi secondo cui i veri proprietari del Milan sarebbero Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo, in settimana si è registrato uno step non indifferente intorno al tema che sta a più a cuore al club rossonero: il futuro stadio.

L’atto. Il Consiglio comunale di Milano ha approvato un ordine del giorno promosso dal centrosinistra, Milano Progressista e Milano in Comune, relativo alla comunicazione del titolare effettivo delle società, con particolare riferimento al progetto del nuovo stadio. Di fatto, con l’approvazione del documento, il Consiglio comunale invita la giunta «a proseguire nell’interlocuzione con Anac, insistendo nel sostenere come la mancata comunicazione del titolare effettivo della controparte dell’amministrazione, possa essere motivo di esclusione dalle gare d’appalto e da ogni trattativa pubblica in essere». La giunta dovrà poi «attivarsi affinché venga in ogni caso richiesta la comunicazione del titolare effettivo ad ogni società con cui l’amministrazione comunale abbia avviato o intenda definire procedimenti riguardanti concessioni d’uso, convenzioni urbanistiche, procedure di appalto per l’acquisizione di servizi, forniture, lavori, opere e per concorsi pubblici di progettazione». E questo punto «con particolare attenzione e urgenza per quanto concerne il procedimento riguardante il progetto stadio, per la rilevanza che esso riveste sul territorio urbano e anche alla luce delle recenti notizie emerse dai media».

Da Roma. Ma c’è di più. Se il Governo dovesse modificare l’articolo 80 del Codice dei contratti pubblici, inserendo esplicitamente, fra i motivi di esclusione di una società dalla partecipazione a una procedura d’appalto o concessione, la mancata comunicazione del titolare effettivo della società, non servirebbe più l’intervento di Palazzo Marino su Inter e Milan, ma diverrebbe obbligatorio per legge nazionale l’adempimento della comunicazione del titolare effettivo. Sembrano dettagli, ma il garbuglio di “scatole lussemburghesi” nella catena di controllo del Milan non è proprio facile da dipanare. E nonostante l’ottimismo che filtra da via Aldo Rossi, dove la società si dichiara pronta a collaborare con il Comune, il passaggio di questa settimana è un dettaglio non trascurabile. Con buona pace di chi tra i media ha pensato proprio di fare spallucce.

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