Non segna da luglio, non è lucido sotto porta, a volte è un po’ confusionario nel gestire palloni negli ultimi sedici metri, eppure Ante riesce ad essere sempre determinante nonostante sia impiegato fuori ruolo ormai da quattro partite, in contumacia Ibra.
Ha caratteristiche naturalmente differenti dallo svedese, tiene meno sulle spalle l’attacco, ma nella sfida di ieri è stato quasi indomabile. Ha conteso ogni palla alta tra Tonelli e Colley che piccoli non sono, vincendo spesso i contrasti aerei. Ha attaccato la profondità in tutte le occasioni possibili, andando in porta con la palla o aprendo spazi interessanti per i compagni.
Non è pulito, a volte appare un po’ goffo, ma non è solo lotta e furore. I suoi assist sono cioccolatini da scartare. Certo forse se gli venisse chiesto di non fare il primo pressing con costanza, risulterebbe più cinico. Al contrario invece è sempre il primo ad attaccare l’uscita di palla dei centrali e alla lunga questo aspetto gli toglie energie fisiche e mentali, ma questa è la sua forza. La sua capacità di tenere alta la squadra porta tanti palloni recuperati nella metà campo avversaria e questo è impagabile.
Tuttavia in molto delle occasioni create in questo periodo senza Zlatan, Rebic è spesso protagonista. È uomo squadra, generoso e decisivo. Tatticamente schierato sulla sinistra è più prezioso, ma in questo contesto di emergenza le sue prestazioni sono state davvero importanti. Ante non ha messo solo impegno, ha portato punti.