“Caro Rafa, se fossi sempre così”. Una frase che avranno pensato migliaia e migliaia di rossoneri davanti alla televisione, finalmente dinanzi ad un degno Leao. Che non avrà disputato la partita perfetta, ma che quantomeno è tornato ad essere il giocatore che conosciamo. Sprintoso, incontenibile e anche decisivo, perché proprio dai suoi spunti nascono tutte e tre le reti milaniste. Dopo mesi di nebbia, può bastare così. Perché continuare a sottolineare il linguaggio del corpo o il disordine di alcuni gesti tecnici ora non ha senso, è giusto godere di una prestazione che, in un palcoscenico e in un campo come questo, non era per nulla scontata.
I numeri raccontano tutto. Rafa è stato produttivo nella metà campo dei Blancos superando gli avversari nella metà dei tentativi (3 su 6) e fornendo due passaggi chiave, ossia mettendo i compagni nella condizione di segnare, come accaduto con Rejnders nella rete dell’1-3. Ma non solo. Nel corso della gara, il numero dieci ha vinto ben 6 contrasti di gioco (su 11 totali) quasi in risposta alle tante critiche sull’atteggiamento molle degli ultimi mesi. Questo significa che Rafa è finalmente sceso in campo in maniera applicata, restando focalizzato su tutta la durata della partita. Altra contestazione a lui mossa in molte occasioni.
Fonseca nel post gara ha evidenziato la sua soddisfazione, ma poco dopo ha riportato tutti con i piedi per terra: “Leao ha fatto una buona partita ma può fare ancora di più. Può essere ancora più decisivo nella metà campo avversaria”. E i dati non gli danno torto, perché assieme a tante buone iniziative ci sono diversi possessi palla persi, 14, la prova di quante volte il portoghese viene stoppato nei pressi della porta avversaria. Un aspetto su cui Leao è chiamato al salto di qualità, ma con questo atteggiamento tutto appare più semplice.
A maggior ragione con l’aiuto dei compagni, come Theo, che quando è in giornata sembra spingere ancor di più il compagno a giocate importanti e combinazioni. O come Morata, che ha sempre parole di stima per Rafa. Intervistato dopo il match, lo spagnolo ci ha tenuto a sottolineare l’importanza di Leao: “Non abbiamo mai avuto dubbi sulle sue qualità, deve essere consapevole di poter fare la storia del calcio. Siamo contenti e felici per lui”. Perché il punto è proprio questo, la consapevolezza. Prima che una questione tecnica, quello di Rafa dev’essere uno step mentale. L’esser decisivo, come a Madrid, deve diventare un chiodo fisso. E allora sì che lui e il Milan potranno regalarsi ancora tante altre belle notti.