“Maledetto io che l’ho fatto esordire, ogni volta contro di me fa i miracoli”, disse Sinisa Mihajlovic dopo aver beccato due ‘pappine’ dai rossoneri. Poche parole, tanta sostanza. Un paio di righe che sintetizzano quel che è diventato Gigio Donnarumma per i suoi avversari. Insuperabile, anche per un uomo che in carriera ha segnato più di 600 gol come Cristiano Ronaldo. Le statistiche parlano da sole: ad oggi Gigio ha mantenuto la porta inviolata per due match su due, proseguendo un ciclo che era iniziato già dall’ultima gara della scorsa stagione, trionfata 3-0 contro il Cagliari. Non soffermatevi sul valore degli avversari, non sono certamente queste due sfide che scoprono il valore di un ragazzo che a 16 anni ha vinto un derby, che a 17 è diventato il più pagato in rosa e che a 21 ha parato un rigore al più forte calciatore al mondo. A modo loro però, le partite contro Shamrock e Bologna ci hanno mostrato quel passo in più che il portierone rossonero sta pian piano mettendo a punto.
Donnarumma, pochi interventi ma decisivi
È innegabile che da Gennaio in poi il Milan abbia cambiato marcia. Tanti punti, una valanga di reti ma anche molta meno sofferenza e una porta che in molte occasioni è rimasta inviolata. Prendiamo le prime due uscite stagionali: Donnarumma avrà toccato il pallone un paio di volte, ma sono stati sempre interventi precisi e non scontati. Basti pensare alla prima occasione dello Shamrock, o al tiro di Skov Olsen da buona distanza. Una sicurezza. Spesso Gigio è stato criticato proprio per questo, per alternare in troppe occasioni ottime prodezze a interventi infelici come lo scorso anno contro il Torino o due stagioni fa nel derby. In questi due match invece ha dimostrato di mantenere sempre la concentrazione e risultare decisivo in quei pochi palloni toccati. Sarà l’Ibra effect, sarà che ora in difesa c’è una sicurezza che risponde al nome di Kjaer, ma quel Donnarumma che vediamo da qualche mese sembra aver quasi raggiunto il punto massimo di maturità calcistica.
Donnarumma, ora tocca il rinnovo
A differenza del 2017 quando scoppiò il caso-rinnovo assieme a Raiola, questa volta i presupposti per una fumata bianca ci sono tutti. Il Milan è unito, coeso, ha grandi ambizioni ed ha costruito una squadra che può solo migliorare. Tutto prosegue verso un’unica direzione, continuità. Gigio sta bene al Milan, ci è cresciuto, e lasciare i rossoneri al momento non è una sua intenzione. Ma sarà battaglia con il suo procuratore, soprattutto sulla questione ingaggio. Elliott ha sempre sottolineato la volontà di proseguire assieme a Gigio e in questo senso la qualificazione alla Champions League potrebbe essere un assist importante. Sul classe ’99 ci sarà mezza Europa, ma questo Milan deve abbandonare l’identità di ‘club passeggiero’ e prepararsi a blindare le proprie stelle, come già fatto con Ante Rebic. Sarebbe un segnale importante anche verso i tifosi. Come a dire “Siamo pronti a tornare grandi”.