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Più di così non si poteva chiedere al Milan. Ora due pedine in più per continuare il sogno-scudetto

Il mio primo editoriale del nuovo anno su Milan Press coincide purtroppo con la prima sconfitta dei rossoneri dopo 27 risultati utili consecutivi in campionato. L’amarezza è tanta per la perdita dell’imbattibilitá, ma soprattutto per la presa di coscienza nuda e ruda che la Juve ha ancora un organico superiore di un paio di categorie. Finora il Milan di Ibra e Pioli ha compiuto delle vere e proprie imprese. E il miracolo più grande è ancora lì da vedere: si tratta di quel primato ancora intatto grazie al clamoroso scivolone dell’Inter a Genova.

È una soddisfazione o è una consolazione? Vedetela come vi pare. Fatto sta che questo Milan, con la forza del gruppo e con l’unità di squadra ha fatto finora molto ma molto più di quello che era lecito chiedergli e pretendere. A differenza per esempio dell’Inter o della stessa Juve che fino a questo momento hanno “underperformato” rispetto agli organici a disposizione dei loro allenatori. 7 titolari mancanti pesano in tutte le squadre, ma in una rosa come quella del Milan sono semplicemente insopportabili. Soprattutto se di fronte c’è un avversario che si permette di buttare nella mischia dopo un’ora di gioco un poker composto da gente come Arthur, Mc Kennie, Kulusevski e Bernareschi. L’impatto sulla partita è stato devastante. Fino a quel momento il Milan aveva retto l’urto, anzi nel primo tempo si era fatto preferire ai bianconeri. Per la prima ora di gioco la squadra di Pirlo ha vissuto esclusivamente sulle micidiali fiammate di Chiesa, un giocatore arrivato così, quasi come riserva all’ultimo giorno di mercato, per la modica cifra di 60 milioncini. Nell’estate della crisi economica figlia del Covid. È bastato l’ex viola per indirizzare la partita su binari bianconeri, mente CR7 si è permesso di fare lo spettatore non pagante per 95 minuti. Quando è uscito da campo Chiesa, molti rossoneri hanno tirato un sospiro di sollievo. Peccato che al suo posto è entrato un altro campioncino come Kulusevski che ci ha impiegato 5 minuti a chiudere la partita.

Nel primo tempo l’aveva raddrizzata l’encomiabile Calabria che un anno fa veniva fischiato quando giocava nel suo ruolo, mentre oggi risulta decisivo anche come centrocampista centrale per far fronte a un’emergenza senza precedenti. Nella ripresa Pioli guarda in panchina e i 4 che può mandare in campo sono Diaz, Conti, Kalulu e Daniel Maldini. Troppa la differenza stavolta. Troppa anche per un gruppo che si è sempre esaltato nelle difficoltà. E per la prima volta la squadra cede di testa prima ancora che di gambe. E dá l’impressione di non tentare nemmeno la rimonta impossibile. Più di così, onestamente, non si poteva e non si può chiedere a un gruppo protagonista di una cavalcata fuori da ogni logica e da ogni pronostico. Non è certo con il doveroso rinforzo a centrocampo (da fare immediatamente, che sia Konè o chi per esso) e con l’opportuna alternativa in difesa che il Milan potrà avvicinare la qualità del proprio organico a quello della Juve. Ma due pedine in più sono determinanti per poter continuare il sogno-scudetto. La notizia più brutta dell’Epifania però, è il ritorno di una Juve carica e convinta più che mai. La vittoria di S. Siro rischia di esaltare e dare consapevolezza di forza a un gruppo in via di formazione, ma composto da individualità molto forti. Se in caso di pareggio o sconfitta a Milano avremmo parlato di “Juve tagliata fuori”, adesso dobbiamo onestamente riprenderla in considerazione come una delle due favorite per la vittoria finale. Staremo a vedere.

Per il Milan la cosa importante è che la prima sconfitta non produca il classico effetto “valanga”. Da questo punto di vista il calendario è abbastanza favorevole ai rossoneri, cosiccome l’infermeria che pian pian dovrebbe svuotarsi. La differenza però finora l’hanno fatta la testa in quanto a convinzione e determinazione, ma soprattutto lo spirito di squadra. Proprio quello bisogna salvaguardare e deve essere bravo Pioli a consentire al gruppo di superare psicologicamente questa prima sconfitta. Il primato in classifica, da questo punto di vista, aiuta molto. Per approfondire l’analisi e le conseguenze della sconfitta contro la Juve, non perdere il video di #cristianoruiutv: https://youtu.be/iE2oXS7252Q

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