Andrea Pirlo ha rilasciato una lunga intervista a Radio Serie A in cui ha parlato anche del suo periodo e del suo addio al Milan. Di seguito le parole di Pirlo:
Sulla vittoria più bella al Milan: “La prima Champions League penso sia stata la più bella perché la prima. Per quasi tutti era la prima finale, arrivarci dopo una semifinale con l’Inter e una lunghissima cavalcata è stata la vittoria più bella”.
Su Gattuso: “Era impossibile non fargli uno scherzo, il nostro obiettivo era farlo arrabbiare e ci provavamo ogni giorno. Ci piaceva stare insieme e vivere Milanello tutto il giorno. A noi piaceva anche stare in ritiro perché ci volevamo bene e ci divertivamo, questa cosa ci ha aiutato anche nei risultati”.
Se ha mai rivisto un ambiente simile a quel Milan: “Un po’ alla Juventus, però sono stato molto meno tempo lì”.
Se ha rivisto la finale di Istanbul: “A sprazzi. Non riesco e non serve rivederla, penso sia stato il più bel primo che abbiamo giocato in tanti anni, ma non ho mai avuto la forza di rivederlo per intero. Ho rivisto i gol e l’occasione di Sheva, ma mai tutta la partita. Difficile che passerà, vero che abbiamo vinto quella dopo ma non rimargina la sconfitta precedente. Se ho pensato a smettere dopo quella finale? Si, pensi a tante cose, poi ho deciso di andare avanti perché amavo il calcio”.
Se ha mai riprensato all’addio al Milan: “Mi è dispiaciuto un sacco, pensavo di poter star lì altri anni ed essere utile ancora per qualche anno. Le decisioni poi si prendono insieme: quando mi sono sentito un giocatore non più importante non ci ho pensato due volte ad andare da un’altra parte. Quando mi hanno parlato di prospettive diverse sono andato via perché non ho mai voluto essere un peso. Cosa mi hanno detto? In quel periodo c’era la politica di fare un anno di contratto a chi era sopra i 30 e io chiedevo un contratto più lungo, non ci siamo trovati e ci siamo separati”.