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Pioli in conferenza: “Non parlo di mercato, valuteremo le situazioni. Ibra ci ha provato ma non ci sarà, Brahim Diaz e De Ketelaere…”

Alla vigilia dell’ultima di campionato, Milan-Verona, Stefano Pioli ha parlato in conferenza stampa. Ecco le sue dichiarazioni:

Bisogna fare i complimenti alla società per il rinnovo di Rafa, era una cosa molto sentita all’interno del gruppo, sono stato sempre fiducioso perché conoscevo la volontà di entrambe le parti. Scherzando gli ho detto che lui è stato nel mio ufficio 178 volte in tre anni, il nostro è un bel rapporto, come quello con tutta la squadra. Solo una squadra forte poteva risollevare una stagione dopo un periodo come quello di gennaio e febbraio. 

Giochiamo ancora in casa davanti a 70mila tifosi, saremmo dopo il Napoli la squadra con più punti fatti in casa, dobbiamo scendere in campo con le migliori motivazioni possibili, possiamo giocare bene e vincere questa partita. Eravamo partiti cercando di vincere qualcosa, ma non ci siamo riusciti, abbiamo fatto una grande Champions e un campionato sufficiente. Non potevamo vincere il campionato perché il Napoli ha fatto un qualcosa di straordinario, ma potevamo arrivare al secondo posto. Rimane una stagione positiva se sappiamo valutare bene quello che abbiamo imparato, si può imparare e crescere di più dalle difficoltà e dalle stagioni come questa.

Ibrahimovic? Mi dispiace che non sia riuscito ad essere a disposizione per domani, ci abbiamo provato ma non è in condizione. Abbiamo parlato ma sono cose che rimarranno tra di noi. Futuro? Lo deciderà lui e il club. Leao? È stato un percorso su un ragazzo che ha sempre dimostrato tanta disponibilità, con un potenziale incredibile. Come tutti i ragazzi ha avuto bisogno di fare esperienza e sbagliare. Il suo percorso non è completato, anzi.

Zlatan deciderà con onestà e responsabilità quello che sarà il suo futuro da giocatore o no, abbiamo parlato ma certe cose rimangono tra di noi. Mercato? In assoluto non parlo mai di mercato. A breve incontrerò i dirigenti, sono qua tutti i giorni e ci siamo confrontati ma nei prossimi giorni parleremo e faremo delle valutazioni che riterremo giuste per cercare di costruire un Milan sempre più forte. 

Brahim Diaz? È cresciuto tanto con noi, è forte. Non conosco la sua situazione personale. Con gli altri, tranne Zlatan, non ho parlato di futuro. Maldini è stato generoso a dire che la stagione era da 8 con la qualificazione in Champions. A scuola ero contento quando prendevo 7, la media tra l’8 della Champions e il 6 del campionato. Se vuoi vincere devi essere più continuo, come non abbiamo fatto quest’anno. Qualche situazione e qualche partita che potevamo vincere non l’abbiamo vinta.

Al Milan servono giocatori forti e intelligenti, non mi interessano le caratteristiche. Un allenatore ha bisogno di giocatori intelligenti. Non conta l’età, ma devono essere giocatori che possono giocare a certi livelli. Adesso siamo un Milan che deve lottare per essere competitivo in Italia e in Europa. 

Dest è un giocatore con caratteristiche importanti, ha avuto difficoltà ad inserirsi nel nostro sistema di gioco ed è scivolato indietro nelle gerarchie. Domani non ci sarà perché non è in condizione. La classifica è sempre importante, non è vero che non abbiamo nulla da chiedere. In questo momento ringrazio i tifosi, sono stati eccezionali soprattutto nei momenti difficili ci hanno sempre sostenuto. Domani li saluteremo e cercheremo di farlo con una vittoria. Abbiamo passato una stagione complicata ma positiva. 

Valuteremo bene e fino in fondo e situazioni che abbiamo proposto per cercare di portare delle migliorie in quelle che sono state le nostre difficoltà. Stasera guarderò Parma-Cagliari, sono tifoso del Parma. Eintracht? Lo conosco, bisogna essere importante. Kamada non è un giocatore del Milan, non posso fare commenti, è un giocatore intelligenti. L’infortunio di Bennacer, che sarà lungo, complica la situazione. Valuteremo dove e come intervenire a centrocampo. Ci sono dei dirigenti molto capaci e ho grande fiducia in loro, proveremo a fare le migliori cose possibili.

De Ketelaere è venuto nel mio ufficio per dirmi che farà l’Europeo U21 con il Belgio, può essere una scelta giusta per lui. Le valutazioni le faremo nei prossimi giorni e parleremo anche della sua situazione. Siamo stati pericolosi sui calci piazzati ma abbiamo segnato pochi gol, stiamo lavorando e dobbiamo trovare qualcosa di più efficace. Su una cosa non ho mai avuto dubbi, che i miei giocatori credessero in quello che stavamo facendo. Hanno dato sempre tutto in tutte le partite, anche quelle andate male. Solo i gruppi forti uniti e coesi superano momenti così complicati. Lo abbiamo superato grazie alla nostra forza, alla società, ai tifosi. 

Se guardiamo bene i numeri, togliendo il mese di difficoltà, rimangono numeri positivi. Quel mese lì ha peggiorato i nostri numeri. È sempre questione di aspettative e obiettivi, noi dobbiamo lottare per vincere e dobbiamo essere una squadra forte. Squadre che hanno investito più di noi non sono riuscite ad arrivare a livelli importanti. L’anno scorso in Champions siamo usciti a dicembre, sommando le due esperienze potremo fare meno errori in futuro. Chi fa questo lavoro sbaglia, dovremo cercare di sbagliare il meno possibile. 

Il Verona ha fatto un intero campionato, non saremo noi a decidere se retrocedere o no. Noi cercheremo di dare il massimo per vincere la partita, quello che faranno Verona e Spezia a noi non deve interessarci, hanno avuto altre 37 giornate. Non credo di aver fatto un solo errore, ne ho commessi di più, io sono molto autocritico nel valutare il mio lavoro. Sicuramente nelle valutazioni andremo a vedere quello che ci ha penalizzato. Il mio punto di forza, che è nostro, è continuare a credere nei propri giocatori. È facile quando si vince, meno quando cadi, ma noi non abbiamo mai spesso e questo ci ha ripagato in una stagione complicata ma positiva.

Non siamo stati prevedibili, per noi i principi sono più importanti delle posizioni che variamo spesso per avere più vantaggi. Alcune volte ci è riuscito, soprattutto nei big match, altre volte, con le piccole, no. Le cose fatte a metà non portano da nessuna parte, noi a volte siamo stati alti ma poco aggressivi. Per vincere però non serve essere così aggressivi, col Napoli non lo siamo stati, e abbiamo passato il turno. Si possono interpretare le partite in base alle situazioni. 

Ho sempre trovato in voi un grande rispetto nel mio lavoro, e per me è stato lo stesso. Mi avete fatto tante domande ma sono state domande normali, nessun problema, è andata bene. Vi ringrazio tutti, ci vediamo domani“.

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