Stefano Pioli ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Milan-Lecce. Queste le parole del tecnico rossonero:

“Ritrovare la rotta? Non è importante ma di più. Mancano solo otto partite, e abbiamo le possibilità di finire bene il campionato. Dobbiamo farlo. Adesso abbiamo chiuso la Champions in una stanza blindata. Ora abbiamo quattro partite di campionato e dobbiamo spingere tanto perché non è questa la classifica che vogliamo alla fine. Zlatan è convocato. L’ho visto bene in questi giorni, ha un’autonomia limitata ma ci sarà. Giroud ha un problema al tendine e non ci sarà, ha subito un colpo anche Pobega ed è da valutare.

Tutti vogliamo dare il massimo. I giudizi sono ancora parziali per tutti, se siamo qui è perché non ci sono riserve. Dopo una partita faticosa è giusto capire le condizioni dei giocatori. Mi sembra che stiano tutti bene, cercherò di scegliere i migliori per iniziare la partita e avere i cambi giusto eventualmente se dovesse servire. 

La Champions arriverà poi e quando sarà il momento l’affronteremo al massimo con tutte le nostre forze ed energie. Le situazioni altrui non le conosco e non le giudico. Noi dobbiamo cercare di fare bene fino alla fine. Domani sarà importante cominciare bene. Pensare di chiuderla subito è da presuntuosi. Sarà una partita difficile, bisognerà combattere, ci giochiamo tanto noi e si giocano tanto loro. L’approccio deve essere di fiducia e convinzione e tenerlo per tutta la partita. 

Per nostra fortuna e merito sarà una stagione molto dispendiosa e complicata. Dovrò gestire bene le energie dei miei giocatori per arrivare al massimo. In Champions non ci sarà bisogno di tanti sforzi per prepararla. Farò il necessario per mettere le migliori formazioni per raggiungere tutti gli obiettivi. È lo stesso calendario dei quarti, per le rotazioni penserò partita dopo partita. Ci sono tante situazioni ma la testa è a domani.

Non è tutto nelle nostre mani, se le altre le vincono tutte arriviamo quinti. Il calendario che abbiamo ci può dare la possibilità di fare diversi punti ma dobbiamo fare le partite giuste. All’andata vivevamo un momento difficile. Ci siamo creati un bagaglio di esperienza importante. La lezione è sapere come siamo usciti, abbiamo lavorato, creduto nelle nostre capacità e questo ci ha migliorato tanto e ci aiuterà a crescere e a superare momenti difficili che, a un certo livello, è normale che ci siano. 

Domani sarà molto importante, è sempre la più importante. quello che abbiamo fatto non conta, conta quello che faremo. La Champions è una storia a sé, saranno due partite di grandissimo livello che vivremo con tutte le nostre capacità e le nostre emozioni. Ma ora ovviamente pensiamo al campionato. Colombo? Sono esperienze che gli servono per crescere, il futuro è difficile da prevedere adesso. Tutte le squadre importanti hanno dei campioni nel loro organico. I campioni fanno la differenza. Mike è un campione in tutto. Al di là dei singoli gesti tecnici, è fondamentale per la squadra.

Abbiamo le caratteristiche giuste per confrontarci con i nostri avversari. Sono veloci sulle fasce e abili nelle ripartenze. L’abbiamo studiata bene e saremo capaci di affrontarli in base a chi sceglierò. Io dormo poco sempre, a prescindere dalle partite. Dormo meno da quando faccio l’allenatore, ma questo mi aiuta a lavorare di più. L’altra sarà una semifinale fantastica tra due squadre incredibili e i due migliori allenatori del mondo per me. Non ho parlato con Ancelotti, spero di farlo di persona. 

Calabria? Il mio lavoro è bello perché non smetti mai di imparare. Davide dopo i momenti difficili, si è dimostrato un grandissimo capitano e una persona di alto livello. È facile star bene in spogliatoio quando sei titolare, è più difficile quando non giochi. È un giocatore intelligente che ci dà un grosso aiuto in campo. Troppi impegni? Le cose peggioreranno nelle prossime stagioni, si gioca tantissimo e si giocherà ancora di più. Non puoi pretendere che lo spettacolo sia di alto livello perché c’è un grande rischio infortuni. Far recuperare bene i giocatori sarà fondamentale. I giocatori non riescono mai a recuperare tra club e Nazionali e tutti gli impegni che dovranno affrontare.

In questi anni tutto l’ambiente Milan è stato unito con fiducia passione entusiasmo e voglia. Il segreto è la compattezza oltre alla qualità dei giocatori che, senza quella, non arrivi ad alti livelli. Il Lecce è una squadra molto veloce, diretta, in trasferta parte sempre bene. Ci vorrà tanta attenzione nel gestire il pallone e impedire le loro ripartenze. Dobbiamo giocare da Milan, non importa chi scende in campo. Dobbiamo mettere in campo i nostri principi a prescindere dalla formazione. Rebic? In queste ultime due stagioni ha giocato meno. È un giocatore forte ma anche caratteriale, sono sicuro che si farà trovare pronto in questo finale di stagione, ha le qualità giuste“.