Valutare cosa accadrà nel prossimo futuro del Milan è davvero molto difficile. Si attende il rientro in campo per capire dove si piazzeranno i rossoneri, se rusciranno a centrare o meno un posto in Europa, e solo a quel punto si sapranno le possibili diverse scelte della società. Se confermare Pioli, rinnovare determinati giocatori, scegliere nuovi innesti per il mercato, cambiare radicalmente scenario. Insomma, come accade in tutti gli ambiti dell’ultimo decennio del Club di Via Aldo Rossi, i punti interrogativi e le incertezze dominano la scena, ma è da queste situazioni che nascerà il Milan della prossima stagione, che potrebbe intravedere delle opportunità sul mercato, a parametro zero.
PEDRO, PERCHÈ NO?
Pedro Rodríguez Ledesma, meglio noto come Pedro o Pedrito è diventato l’unico giocatore della storia del calcio ad aver vinto tutte le competizioni europee ed internazionali possibili: Mondiale, Europeo, Champions League, Europa League, Supercoppa Europea e Mondiale per Club, giusto per capirci un attimo, facendolo quasi sempre da protagonista.
Il discorso che vogliamo raccontare però, non è legato semplicemente a “quanto ha vinto il ragazzo, quindi gioco-forza farebbe comodo al Milan”. Assolutamente no. Pedro avrebbe potuto essere un vero punto di svolta per il futuro del Milan, grazie alla propria esperienza e i costi dell’operazione non cosi eccessivi. Partiamo da un presupposto, come fattore negativo: Pedro percepisce attualmente 6 milioni di euro di ingaggio, che di certo vanno a scontrarsi con quelli che sono i parametri della nuova dirigenza. Questo è vero, però come per Ibrahimovic, si parla di uomini che potrebbero dare seriamente una scossa al nuovo progetto rossonero, considerando che lo spagnolo non è giovanissimo, ma ha ancora 32 anni e non ha intenzione di trovare una squadra poco competitiva.
PUNTARE I PIEDI QUANTO PUÒ FAR BENE?
Pedro ha praticamente già scelto la sua destinazione, dunque con ogni probabilità il prossimo anno vestirà la maglia della Roma. Ma quanto avrebbe fatto – seriamente – comodo l’attuale numero 11 dei Blues? Il problema principale passa verosimilmente dai pensieri (passatemi il termine) ottusi della nuova/vecchia dirigenza, che punta i piedi sul nuovo progetto e alimenta il binario che porta alla famosissima ed unica “linea verde” scelta da Elliott e confermata da Gazidis. Oggi più che mai, però, il grande esempio dato da Zlatan Ibrahimovic dal mese di Gennaio e la possibilità di costruire una squadra di giovani talentuosi, non devono per forza andare a contrasto. La presenza in rosa più di ragazzi che di “vecchi”, ma facendoli coesistere. Reina, Ibrahimovic e giocatori come Pedro. L’ennesimo in scadenza di contratto, ma considerato troppo vecchio, e quindi libero di abbracciare un progetto che non vede rosso, non vede nero, non vede il Milan.
