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Una pausa da capolista: tutto bello, ma al ritorno in campo il Milan deve concretizzare

Si è arrivati alla seconda sosta per le Nazionali da capolista, ed è già un piccolo trionfo. Perché spesso si è insisto sulla vecchia solfa (giusta, eh) della compattezza di squadra che andava trovata, sull’unione, sulle conoscenze del gioco. Tutte novità. Però il Milan è lì, a guardare dall’alto dei suoi +2 punti sulla seconda in classifica e ad aspettare un trittico campionato-Champions League-campionato che poteva incastrarsi meglio.

Sì, era una battuta. “Dall’alto dei suoi +2 punti” è una dimostrazione scritta di quanto sia fragile il vantaggio rossonero sulle concorrenti, in questa stagione che parrebbe volare sui binari milanesi per la seconda volta in 3 anni. Stefano Pioli sa che bisogna rimboccarsi le maniche e tornare a lavoro ancora più forte, per evitare cadute in una fase semi-cruciale dell’annata calcistica. Sei partite in venti giorni. Dal 22 ottobre all’11 novembre saranno Juventus, PSG, Napoli, Udinese, ancora PSG e Lecce a cercare di ostacolare il percorso del Diavolo

Ci sono dei difetti da limare. Il Milan non è (ancora) tutto oro seppur luccica, e lo si intravede soprattutto nella quantità di occasioni create senza aver colpito. Solo guardando allo score di Serie A, la squadra del tecnico di Parma ha tirato 96 volte, centrando lo specchio solo in 39 casi. Tentativi andati a segno? 16. Numeri bassissimi per una delle squadre meglio assortite in zona offensiva, che non conta nemmeno una rete di testa. Olivier, togliti i guantoni e vai a spiccare. C’è un dato molto interessante che riguarda anche i cross, spesso derivati dalla spinta laterale di Leao e Pulisic (vista la fatica in zona assist di Theo Hernandez e Calabria, rispettivamente a 0 ed 1): solo il 27,6% dei traversoni arrivano ai compagni di squadra. Verticalità, questa idea tutta rossonera. 

Il centrocampo ritroverà i muscoli di Loftus-Cheek e l’intelligenza di Krunic, mentre la difesa, di gran lunga il reparto migliore della rosa a livello statistico (sei clean sheet in dieci partite), riavrà Kalulu come ennesima scelta affidabile. Una squadra che non subisce, crea…ma non esulta come dovrebbe. 

Milan: Noah Okafor, Fikayo Tomori (Photo Credit Agenzia Fotogramma)
Milan: Noah Okafor, Fikayo Tomori (Photo Credit Agenzia Fotogramma)

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