L’ex attaccante del Milan, Jean-Pierre Papin, è intervenuto sul canale YouTube di Carlo Pellegatti, parlando della sua carriera in rossonero e del momento attuale del Milan: “Il mio arrivo a Milano? Un ricordo incredibile, era la prima volta ad Arcore. Berlusconi mi ricevette nella sua grande casa cantando una canzone francese. Un momento incredibile. Van Basten? Arrivai al Milan anche per quello, avevo il sogno di giocare con Marco perché avremmo potuto segnare entrambi. Tutti dicevano che fosse impossibile, non lo era. Capello mi ha insegnato il rigore, mi ha dato questo. Mi ha cambiato come calciatore, ho imparato a giocare spalle alla porta. E’ stato molto difficile perché è un lavoro che richiedeva tempo, ma in un anno ho fatto grandi progressi“.
Papin prosegue: “Il gol al Porto è stato uno dei gol più belli della mia carriera, è stato un momento incredibile. Giocavamo una gara complicata, ebbero tante occasioni e feci quel gol meraviglioso. Al Milan ho giocato con tanti grandi campioni, è stato un privilegio giocare con questa squadra. Era un club che voleva vincere tutto. Parlo spesso con Marco Simone, ho sentito Paolo Maldini. La comunicazione è rimasta. Con la difesa Tassotti, Maldini, Costacurta, Galli e Baresi avevi una sicurezza incredibile, sapevi che non subivi gol o comunque pochi. Con Giroud siamo molto amici, quando è arrivato al Milan ero contento. Un centravanti come lui segna e difende, e gioca anche in porta. Ha fatto una scelta importante, difficile tornare al Milan quando sei in squadre come Chelsea o Arsenal. Al Milan giochi sempre per vincere, lui è stato fortissimo“.
Papin parla infine di alcuni giocatori del Milan attuale: “Per Leao forse è più difficile fargli cambiare modo di giocare. Se è capace, diventerà un altro giocatore. Maignan è incredibile, uno dei più grandi portieri francesi. Sembra imbattibile, sa sempre cosa deve fare. Rabiot l’ho conosciuto quando era all’OM, uno dei più grandi centrocampisti moderni che io conosco. Fa gol, difende, tecnicamente è bravissimo. Sta facendo bene. Nkunku fisicamente non è come gli altri, ha bisogno di tecnica e velocità e in Italia è difficile perché le difese sono forti. Per lui è difficile ma parliamo di un bravissimo ragazzo e un bel giocatore. Fofana fa un po’ fatica ma ha tecnica e carattere, ha bisogno di un po’ più di tempo“.


