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Le pagelle di Milan-Parma: Theo salva il Milan, Calha litiga con la Dea Bendata. Kalulu si conferma, Leao e Hauge non incidono

DONNARUMMA 6 – Incolpevole su entrambe le reti biancocrociate. In occasione della seconda va vicino al miracolo, ma questa volta San Gianluigi non lo assiste dall’alto.

CALABRIA 6 – Una prova a luci quasi abbaglianti e qualche ombra, che alla fine gli valgono una sufficienza striminzita. Fa vedere ottime cose dalla metà campo in su: dribbling, falcate, buoni cross. Poi però pecca in occasione di entrambi i gol.

GABBIA s.v. – Lascia il campo dopo 3 minuti per un problema al ginocchio: in bocca al lupo Matteo! (dal 5′, KALULU 7 – Chapeau! Il terzino – ormai diventato centrale – classe 2000 viene buttato nella mischia a freddo nella posizione sperimentata solo tre giorni prima nel gran turn-over di Europa League. Arranca un po’ sulla discesa di Gervinho in occasione del primo gol parmense, ma per il resto della partita è l’incubo di Cornelius prima, di Inglese poi. Personalità).

ROMAGNOLI 6 – Il Parma, oltre ai due gol (roba non da poco), combina poco davanti e il capitano non è chiamato così tanto in causa. Fa bene in quelle rare occasioni in cui gli ospiti si fanno vedere.

HERNANDEZ 7.5 – Risparmia Pioli dalla debacle proprio nella giornata in cui tutte le inseguitrici vincono. Mette la palla dentro per il gol (annullato) di Castillejo e nella ripresa riprende il risultato con una doppietta da bomber consumato. Non finisce mai di stupire.

KESSIE 6 – Con Bennacer non ancora al top, il peso della rottura delle trame offensive è quasi tutto sulle sue spalle. Alla lunga si spegne, ma il contributo in mezzo al campo rimane positivo.

BENNACER 6 – Più impreciso del solito, ma glielo si perdona perché rientra dall’infortunio. Infortunio che poi lo costringe a lasciare il campo ancora anzitempo (dal 75′, TONALI 6).

CASTILLEJO 6 – Segna il secondo gol consecutivo in campionato (che sarebbe anche il quarto in 6 partite), ma Fourneau annulla, dopo consultazione VAR, per fuorigioco di pochi centimetri. Pioli lo toglie nell’intervallo anche se avrebbe meritato una chance (dal 46′, LEAO 5 – Entra male, non si capisce se sia ancora con il freno a mano tirato o svogliato. Viene inserito per dare la scossa e dinamicità sulla fascia, ma dopo il buon cross per Kessie appena entrato, non si vede più. Desaparecido).

DIAZ 5.5 – Quasi si inventa il gol della domenica ma il suo tiro a giro, “alla Del Piero”, si stampa sull’incrocio dei pali. Oltre a questo però poco e niente. Anzi, ha la responsabilità di far spostare Calhanoglu sulla sinistra, zona in cui perde gran parte del suo potenziale (dal 46′, HAUGE 5.5 – Non è sempre… giovedì! Questa volta il vichingo milanista subentra ma non incide sul match. Oltre a non segnare come nelle ultime apparizioni, fatica a saltare l’uomo e a creare superiorità numerica. Ma da un ragazzino come lui non si può chiedere troppo…).

CALHANOGLU 7 – Che sf… ortuna! La dea bendata si accanisce con il numero 10 rossonero, il quale colpisce ben – non è uno scherzo – legni nel giro di circa 15 minuti (intervallo escluso). Conclusioni pericolose a parte, è il giocatore forse più costante del match, fondamentale per la costruzione del gioco rossonero.

REBIC 5.5 – Che fatica! Il croato dà proprio la sensazione di non riuscire ad interpretare quel ruolo di prima punta, infatti le cose migliori (poche) le fa vedere quando si decentra sulla sinistra per favorire l’inserimento dei trequartisti. Non merita l’insufficienza grave per la cattiveria messa in campo fino alla fine.

PIOLI 5.5 – Rispetto ad inizio stagione, si fa ingolosire dall’abbondanza di alternative sulla trequarti e rimescola un po’ le carte. La mossa Diaz titolare, con Calha decentrato, fa storcere il naso dalla giornata di sabato. Lascia ulteriori dubbi la scelta di buttare nella mischia Leao e Hauge ad inizio ripresa, così come quella di non far scivolare Rebic sulla sinistra con in campo un’altra punta come il portoghese. Nel recupero Theo lo salva dalla bocciatura grave.

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