Al di là dello spettacolo che si è visto nel rettangolo di gioco, il fascino del derby è stato testimoniato anche dalle coreografie delle due Curve, sempre un tema della stracittadina. In particolare, si è potuta apprezzare quella dei sostenitori del Milan, che hanno voluto dedicare la coreografia a chi ha combattuto la pandemia. L’ideatore di tutto, Marco Pacini, è stato intervistato da Il Corriere della Sera:
“L’auspicio era realizzare una coreografia per la prima gara di cartello della stagione: dopo aver studiato il calendario in agosto, avremmo voluto allestirla per la partita di Champions con l’Atletico ma poi abbiamo realizzato che il derby sarebbe stato una vetrina più globale. Un lavoro lungo quattro mesi autofinanziato, sono serviti 4 mila metri quadrati di stoffa per realizzarla. Dal momento che insieme al club avevamo fatto in passato donazioni all’Areu avevamo chiesto la disponibilità a collaborare per questa iniziativa. Ringraziando i sanitari, abbiamo dimostrato di sapere che il Covid esiste e che bisogna combatterlo. Ma politicamente non vogliamo schierarci: chi viene in curva deve essere vaccinato o mostrare il tampone. Queste sono le regole”.