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Nuovo stadio: il testa a testa con l’Inter, la politica prevenuta e i comitati sempre pronti a protestare

Ad ogni passo avanti del club nel progetto stadio, corrisponde una mossa opponente di una parte dell’opinione pubblica e di una parte della politica. Non si capisce fino a dove possano arrivare gli antagonisti al nuovo impianto rossonero. Non si capisce esattamente cosa desiderino così tanto avere in questa o quell’area, in alternativa allo stadio.

Nonostante la proprietà abbia trovato una zona dismessa, inutilizzata e degradata, continuano ad arrivare lamentele. Tuttavia più passano i mesi, più la questione diventa concreta e più queste polemiche assomigliano a qualcosa di forzato, prevenuto, anacronistico e talvolta infantile.

Parliamo di una società privata che decide di investire una cifra tra 1 e 2 miliardi di euro in infrastrutture (non solo lo stadio naturalmente), riqualificando una zona ad oggi senza alcuna destinazione. A partire dal comportamento del sindaco Sala in questi anni, sempre con atteggiamento negativo sul tema, passando per i vari consigliere e arrivando ai comitati, difficilmente si può non pensare a qualcosa di studiato appositamente al solo fine di intralciare.

Quale sarebbe altrimenti il loro target? Come potrebbero perseguire un reale obiettivo se esiste solo il “perché no”? Per quanto tempo si dovrà fronteggiare questa polemica ideologica? Vien da chiedersi persino se sia del tutto legittimo che anche dopo tutti gli step fatti dalla società e relativi investimenti, vi siano ancora questi oppositori che apparentemente protestano al solo scopo di disturbare.

Sullo sfondo resta un gigante ormai quasi abbandonato, almeno sul piano progettuale, ovvero il Meazza. A Palazzo Marino non hanno uno straccio di idea di come comportarsi a riguardo e sono i primi responsabili di questa mancanza di possibilità di rinnovamento di impianto e quartiere. Sala ha resistito sul NO a tutto per anni e ora pare stupito che San Siro non abbia alcun futuro.

Intanto i cugini a sprazzi ‘vendono’ editorialmente l’idea che anche il loro stadio a Rozzano sia un progetto in stato avanzato. Al lato pratico sembra strategia comunicativa e poco altro. In questo testa a testa sul futuro del calcio milanese, Repubblica quest’oggi ha sentenziato che l’Inter è indietro nel suo iter. C’è un fattore che pare dar ragione al quotidiano romano, ed è una pressoché silente opposizione dei comitati di Rozzano sullo stadio nella loro cittadina. Di questi tempi vien da pensare “no polemiche, no tangibile progetto stadio”.

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