A pochi giorni dalla sfida tra Torino e Milan, il doppio ex, Antonio Nocerino, ha parlato ai microfoni di Gianluca Di Marzio a grandhotelcalciomercato.com. Le sue esperienze in carriera ed il feeling con Ibrahimovic che gli ha permesso di essere protagonista in una stagione memorabile in termini di gol.
“Arrivare al Milan – ha detto – è una cosa che ti cambia. A partire dalla mentalità. Quando giochi con giocatori come Ibra e Thiago Silva capisci subito la differenza. Il primo giorno a Milanello inizio l’allenamento e Ibrami fa volare con una botta all’anca. Così, pronti via. Neanche mi guarda e continua come nulla fosse. Li funziona così, si va a cento all’ora. I gol? Rimasero tutti stupiti, non avevo mai segnato così tanto prima. Ma quando giochi con campioni di quel calibro è tutto più facile. Il Milan mi è rimasto nel cuore“.
Su Ibrahimovic: “È incredibile, ha un carisma unico. Sa gestire il suo corpo e ha imparato, con il passare degli anni, a giocare in maniera diversa senza smettere di essere decisivo. Ritiro? Lo deve decidere lui. Ha dimostrato di essere in grado di fare la differenza anche a quarant’anni. Poi non ti garantirà trentotto partite, ma magari 15 fatte bene si. In quel caso, credo sia impossibile rinunciare a un leader come lui“.
Sull’esperienza al Torino e l’ultima parte di carriera: “Arrivavo dal West Ham, avevo voglia di tornare in Italia e ritrovare fiducia. Ventura lo avevo già avuto al West Ham, pensavo ci potessero essere le condizioni giuste per rilanciarmi, ma così non è stato. È stata una somma di cose. Ma le premesse di inizio stagione non sono state rispettate. Tornassi indietro, sceglierei diversamente. America? Fu decisivo il ruolo di Kakà. Mi convinse che Orlando poteva essere l’ambiente ideale. Ci ha preso in pieno, se pensa che sono ancora qui. Allenare mi piace molto. Ho preso il patentino Uefa A e B, vorrei provare un’esperienza da allenatore. Vediamo cosa succederà“.
