Intervistato alla Gazzetta dello Sport, Nené racconta come è stato molto vicino al Milan nonostante il bivio con il Cagliari.
L’arrivo in Serie A: “Davide Lippi portò il mio nome in Italia. Sul tavolo avevo due trattative: Cagliari e Milan. Cellino mi volle tanto anche perché era nato il mio stesso giorno e mese“.
Il Milan: “Galliani fece un accordo con Cellino. Se avessi fatto bene da agosto a gennaio con i sardi, avrei firmato con i rossoneri nel mercato invernale 2010. Segnai 6 gol, di cui uno storico contro la Juventus: destro all’incrocio con Buffon battuto. Penso sia il migliore della mia carriera. Alla fine decisi di rimanere in Sardegna, stavo bene, c’era il mare e pian piano stavo guadagnando il mio spazio, pur non essendo un titolare fisso alla prima stagione“.
Su Allegri: “Quando sono arrivato in Italia non parlavo la lingua. Max mi spronava a imparare l’italiano, mi parlava della cultura del vostro Paese, di quanto fosse indispensabile avere lo stesso linguaggio dello spogliatoio. Sul campo mi diceva sempre che ‘l’attaccante è il primo difensore’. Voleva sacrificio da parte di tutti, perfino dagli attaccanti. Con me è stato una persona incredibile. Mi ha aiutato, migliorandomi anche dal punto di vista tecnico“.
