È stata la vittoria del Milan, è stata la vittoria di Stefano Pioli quella del Maradona nella serata di ieri. I rossoneri hanno sbancato lo stadio campano in una sfida scudetto che spezza le ali dell’entusiasmo del Napoli di Luciano Spalletti, deluso per il risultato.
È il primo successo in carriere del tecnico emiliano contro quello di Certaldo: negli undici confronti precedenti erano arrivate 8 vittorie per il secondo e 3 pareggi. Nella conferenza stampa della vigilia l’ex Fiorentina aveva detto: “Prima o poi dovrò batterlo“. Detto, fatto. Ma come?
Pioli ingabbia Spalletti
Hanno funzionato bene le gabbie create da Pioli su misura per gli avversari partenopei, a partire da quella mediana. Il Milan, infatti, si è schierato sostanzialmente con un 4-3-3: Tonali ha agito da vertice basso, mentre Bennacer e Kessie stavano sulla stessa linea. In questo modo il loro pressing sui tre centrocampisti azzurri non li ha lasciati respirare e li ha messo in grande difficoltà, oscurandoli.
La seconda gabbia è quella difensiva: il duo Kalulu-Tomori è sempre stato compatto e presente su un cliente scomodo come Victor Osimhen. Un raddoppio continuo che ha pagato visto anche il clean sheet ottenuto.
La terza sulla fascia destra, con Calabria che ha sfruttato i tanti ripiegamenti di Messias, il quale ha recuperato molti palloni nella metà campo rossonera. Il brasiliano non è stato poi brillantissimo in quella offensiva, ma è stato funzionale al gioco della squadra: Insigne e Mario Rui hanno faticato e non poco a creare pericoli.
Poi c’è stata la zampata decisiva del fuoriclasse, ma quella è un’altra storia…