Gaby Mudingayi è stato intervistato a Tuttosport. L’ex Inter, Lazio e Bologna ha visitato il centro sportivo di Milanello per andare a salutare Stefano Pioli, che lo ha allenato proprio in Emilia: “Siamo sempre andati d’accordo. Un amico, è una persona che apprezzo tantissimo, oltre che un allenatore top“. L’ex centrocampista parla così della colonia belga presente al Milan.
Su De Ketelaere: “Deve ancora imparare tanto, è giovane. La Serie A non è facile, serve pazienza. Sono sicuro che l’ambiente rossonero farà emergere le sue qualità. Non bisogna mettere pressione, se il Milan lo ha preso è perché ci crede. Gli daranno tutto quello di cui ha bisogno per migliorare“.
Sul suo investimento: “Non si compra un giocatore così a caso. Se il Milan ha sborsato 35 milioni è perché li vale. De Ketelaere è un giocatore talentuoso, quando firmi per i rossoneri ti aspetti di vincere“.
Su Origi: “Quando cambi nazione e campionato ci sono tempi di inserimento e conoscenza. Ci sono tanti dettagli da sistemare, non puoi essere subito pronto. Devi imparare la lingua, assimilare le idee di gioco, adattarti ad una nuova alimentazione. Origi ha trovato il suo spazio, farà vedere belle cose come quando era al Liverpool. Se il Milan lo ha messo sotto contratto è perché può essere utile per il presente ed il futuro“.
Su Saelemaekers: “I tifosi amano questo tipo di giocatori, quelli che danno sempre il massimo. Si è inserito bene nel Milan, il matrimonio sta funzionando ed è cresciuto tanto. Ecco la dimostrazione di come Pioli sia veramente in gamba, un allenatore molto preparato. I giovani calciatori come Saelemaekers, ma anche De Ketelaere, possono ritenersi fortunati di essere allenati da un tecnico capace come lui“.
Su Vranckx: “Ha bisogno di lavorare e piano piano farà vedere il suo valore. Pioli vede i suoi giocatori tutti i giorni, sa quando uno può scendere in campo. Spetta solamente a lui valutarne la crescita, allenamento dopo allenamento. Il compito del ragazzo è quello di lavorare: dovrà farsi trovare pronto per quando verrà chiamato in causa“.
