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MP – Scaroni: “Approvato un bilancio in positivo di 6 milioni. Ibrahimovic? Chiedete a lui. E sul colpo grosso in attacco…”

Il presidente rossonero Paolo Scaroni è stato protagonista del media brief odierno in occasione dell’Assemblea degli Azionisti del Club. Di seguito tutte le sue risposte al Q&A organizzato dal club.

L’assemblea dei soci è andata molto bene. Abbiamo approvato un bilancio in positivo di 6 milioni e specifico che non riguarda le operazioni di mercato estive. È un risultato ordinario, non accadeva da non so quanti anni. Abbiamo un fatturato da 400 milioni, il doppio rispetto a quando sono arrivato. La Champions League è stata una fattore chiave: circa 100 milioni vengono da lì. Io sono soddisfatto non tanto da quello che faccio io, ma da quello che fanno le persone al Milan. Dal luglio 2018, una giornata tempestosa anche per il Milan. I risultati economici erano catastrofici, quelli sportivi mediocri. Da lì abbiamo iniziato un percorso che ci ha portato ai risultati degli ultimi anni. Mi sembra che abbiamo costruito una squadra su tutti i fronti. Abbiamo raddoppiato le entrate da stadio, quelle da sponsorizzazioni, migliorato il merchandising. Senza risultati sportivi non c’è nulla di tutto questo. I diritti televisivi avuti dalla UEFA quest’anno sono stati importanti, circa 85 milioni se non erro“.

Sul tema stadio: “Anche io ho visto che il sindaco Sala si sta muovendo per rimuovere questo preannuncio di vincolo. Vedo queste mosse con un certo rammarico. Se l’amministrazione comunale avesse sposato il progetto 4 anni fa e l’avesse fatto suo, l’avremmo già costruito. Qui trovavano due club pronti a finanziarlo, mentre ora il sindaco è qui che arranca. Non so cosa succederà, ma finché questo vincolo sta in piedi, l’ipotesi San Siro non esiste. San Donato? Abbiamo presentato l’ipotesi di variante, ci vorrà del tempo. Stiamo valutando le ipotesi di finanziamenti, ma non c’è fretta perché dovremo aspettare la risposta sulla variante. La capienza? Ripeto quanto mi viene detto. Fino a 70mila, si fanno due anelli. Se si vuole andare oltre, ne serve un terzo. Costa molto di più ed è lontano dal terreno di gioco. È il limite massimo dei due anelli. Aggiungo poi che rarissimamente a San Siro ci sono oltre 70mila spettatori“.

Sui diritti tv della Serie A: “Ho lasciato la riunione in corso, non so dove si sia arrivati. Quando ho lasciato la riunione, l’orientamento mi sembrava per un rinnovo DAZN-Sky. Posizione del Milan? Per tante ragioni, quello che mi dà preoccupazioni o angoscia non sono i diritti nazionali, ma quelli internazionali. Il Milan è un brand internazionale. Oggi il mercato statunitense dopo credo 100 anni il calcio fa strada e lo dobbiamo alle ragazze americane che hanno rivitalizzato la passione. Dobbiamo assolutamente avere una presenza dei diritti tv della Serie A lì, ma non solo. Lì si gioca il futuro della Serie A, ma anche del Milan. Dobbiamo essere visti nel mondo. Per organizzare un canale televisivo ci vogliono delle competenze che non vedo presenti in Lega“.

Sull’assenza dell’Associazione dei Piccoli Azionisti del Milan all’assemblea dei soci: “Voglio fare un po’ chiarezza sul rapporto azionisti-tifosi. APA rappresenta lo 0,02% delle azioni del Milan, rappresenta 23mila euro, sono circa 50. Noi trattiamo con gli azionisti nell’assemblea. Il loro disagio perché non colloquiamo con loro, ma noi come tutte le società lo facciamo durante l’assemblea dei soci. Se entriamo nel mondo tifosi, è un altro discorso. Ben volentieri, nei limiti che ci vengono dati, possiamo dialogare. Mischiare i due ruoli rende la vita complicata“.

Sui rinnovi: “Leao a bilancio? Questa complicata negoziazione con Sporting e Lille è stata gestita da Furlani con grande perizia. Senza la sua capacità, sarebbe stato molto difficile arrivare a destinazione. In sostanza: abbiamo un rinnovo quinquennale con Leao. Per la meccanica di come abbiamo negoziato ci vorrebbe Furlani che non è qui. Rinnovi? Non commentiamo operazioni di mercato. Noi abbiamo un filo rosso che seguiamo: tutte le operazioni che facciamo devono essere sostenibili. In quest’ambito, vogliamo avere i giocatori più forti. Quando approcciamo i rinnovi, li guardiamo da quest’angolatura“.

Sul mercato: “Colpo grosso in attacco possibile in termini economici? Io me lo auguro, ma i risultati economici sono influenzati dai risultati sportivi. L’anno scorso, nelle partite in casa di Champions League, hanno portato dei ricavi vicini a 10 milioni. Farne 5-6 in questo modo permetterebbe certamente un mercato diverso. Mi auguro che tutto questo sia possibile“.

Sul futuro di Ibrahimovic: “La domanda andrebbe fatta a lui più che a noi. Noi abbiamo mostrato grande disponibilità e piacere, poi bisogna che lui decida cosa voglia fare da grande. Lui stesso attraversa un momento di riflessione, giustamente dopo una carriera così. È una scelta sia professionale che geografica. Se ci sarà uno spazio per il Milan, ne parleremo. Aspettiamo lui“.

Milan: Paolo Scaroni (Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)
Milan: Paolo Scaroni (Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)

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