È stata una due giorni di conferme in casa rossonera: la prima riguarda Fikayo Tomori che come sappiamo dovrà stare ai box circa un mese dopo l’intervento in artroscopia a cui si è sottoposto nella giornata di ieri; la seconda è strettamente connessa a quella precedente e riguarda la necessità, impellente, dell’acquisto di un difensore centrale sul mercato. In via Aldo Rossi i dirigenti ne sono consapevoli, ma stanno optando, come succede sempre, per il lavoro oculato a fari spenti. Non ci hanno abituato a colpi da 90 o mille proclami, anche per non intralciare le trattative portate avanti.
La terza ed ultima conferma è che il rinforzo non si chiamerà Sven Botman. Non serviva un genio per capirlo, le richieste del Lille ed i rifiuti verso le offerte del Newcastle erano stati segnali eloquenti della volontà dei francesi. Il presidente Letang oggi non ha che messo la parola fine alle voci: “Resterà con noi fino a fine stagione: abbiamo bisogno di lui“. Maldini aveva parlate di troppi nomi inventati per la difesa, ma chi arriverà davvero? Proviamo a fare il punto.
Mercato difensore: a punto e a capo
Insieme all’olandese ci sentiamo di escludere anche Gleison Bremer, grande difensore del Torino. Le parti sembrano vicine al rinnovo con un patto per lasciar partire il giocatore in futuro, forse già quest’estate. Si parla di un Milan che farà un ultimo tentativo, ma ne siamo così sicuri? Juric non le ha mai mandate a dire al proprio presidente sulle situazioni di mercato, perché mai ora dovrebbero privarsi del proprio punto fermo (lo è diventato a tutti gli effetti)? Non sembra plausibile un affare di questo tipo, a meno che Cairo voglia far implodere l’ambiente. Da non sottovalutare il fattore difesa a 3: un giocatore forte si sa adattare, certo, ma anche bisogno di tempo per farlo.
Sullo sfondo restano Bailly e Diallo, uno del Manchester United e l’altro del PSG. Entrambi, però, sono in Coppa d’Africa e se dovessero trasferirsi a Milano lo faranno non prima dei primi giorni di febbraio. Visite, adattamento alla nuova città e ai nuovi schemi, conoscenza dei compagni: tutti ostacoli che portano a pensare a trattative complesse, anche dal punto di vista economico perché nessuno dei due club, secondo fonti inglesi e francesi, ha aperto al prestito. Tra i nomi proposti c’era anche quello di Sarr del Chelsea, che nelle ultime partite sta trovando continuità da titolare e non sta sfigurando: i Blues, in emergenza dietro a causa delle assenze, difficilmente lo lasceranno andare ora.
Poi ci sono le soluzioni in Serie A: piacciono i due giovani italiani Casale e Viti, così come (notizia di oggi) anche il belga Theate del Bologna. Il Verona ha messo in chiaro che il primo non partirà a gennaio, mentre gli altri due restano in corsa. Stuzzica il centrale dell’Empoli, ma è il profilo che serve ora a Pioli? Sembra più un’operazione per l’estate. Il connazionale di Saelemaekers, invece, si è reso protagonista di una buona prima parte di stagione in Emilia, ma si è stabilizzato in una difesa a 3.
La sensazione è che, come ogni anno, Maldini e Massara tratteranno qualche giocatore nell’ombra e il nome uscirà solo ad operazione quasi completata. Tomori insegna, ma anche Florenzi per citarne un altro, seppur con qualche giorno di anticipo in più. Buttare nella mischia altri profili, al momento, manderebbe solamente in confusione chi segue i rossoneri.
