È stato uno dei pilastri dell’epopea berlusconiana del Milan, uno di quelli che qualsiasi tifoso rossonero non può non portare nel cuore. Alberico “Chicco” Evani ha presentato questa sera nella biblioteca comunale di Scafati, in provincia di Salerno, il suo libro “Non chiamatemi Bubu”. Abbiamo avuto il piacere di intervistare Evani in esclusiva, per parlare del Milan che fu e del Milan che è:

– Partiamo dal suo impegno letterario: che libro è “Non chiamatemi Bubu”?
“È un libro che sicuramente tocca quello che ho fatto nel calcio, ma soprattutto racconta quello che sono. Ho tanti ricordi, tante belle partite, tanti successi che mi collegano alla storia del Milan”.

– Il più bello?
“Sicuramente quei dieci giorni del 1989 dove, con due punizioni, sono riuscito, insieme a miei compagni, a regalare al Milan due coppe prestigiose come Supercoppa Europea e Coppa Intercontinentale”.

– Deus ex machina di quel Milan è stato Silvio Berlusconi. Che ricordi ha del presidente?
“Era una persona lungimirante e generosa. Ricordo che il primo giorno che venne a Milanello, dopo aver acquistato una squadra quasi al limite del fallimento, ci disse che avremmo vinto in Italia, in Europa e nel Mondo. Era difficile credergli, ma lo abbiamo realizzato insieme”.

– Passando al Milan attuale, come giudica sinora la stagione dei rossoneri?
“Sono ottimista, mi è piaciuta la campagna acquisti. Ha sacrificato un giocatore importante come Tonali, ma lo ha sostituito con gente di livello come Reijnders e Loftus-Cheek. È un’ottima squadra quando ha a disposizione tutti gli effettivi. Ha avuto troppi infortuni che non gli hanno permesso di rendere al meglio”.

– Vede ancora Pioli sulla panchina del Milan la prossima stagione?
“Come tutti, anche lui è legato ai risultati e se da qui a giugno li otterrà credo possa avere la riconferma. In questi anni ha lavorato bene, la squadra ha delle idee e gioca bene. Ripeto, purtroppo non ha continuità anche per colpa dei tanti infortuni”.

Si ringrazia Alberico Evani per la squisita disponibilità e cortesia dimostrate.