Milano è la capitale italiana della moda e della finanza. Ma non solo. O meglio, non più solo quello. Milan e Inter, in modi opposti, hanno dimostrato di essere le squadre da battere. A + 4 dopo le prime sette giornate, con le inseguitrici che devono sperare in qualcosa di più di un semplice passo falso per agguantarle.
La partenza del Milan è stata spavalda ed a tratti spocchiosa, grazie ai risultati ed all’ottimo inserimento di alcuni nuovi elementi. La rovinosa caduta per 5-1 contro l’Inter li ha fatti però tornare con i piedi per terra e ritrovare quell’umiltà che sembrava dispersa.
Contrariamente a quanto era auspicabile succedesse, i 5 gol subiti nel Derby hanno ridato linfa ad una squadra convinta di essere già superiore. Pioli ha ridato un’anima al Diavolo ferito in occasione dell’esordio in Champions League e da lì è stato tutto in divenire.
Il turnover messo in atto a Cagliari ha mostrato che la rosa a disposizione del tecnico è duttile e visto il calendario ingolfato e l’aspirazione di arrivare in cima su tutti i fronti, ciò non può che rappresentare un valore aggiunto.
Lo stesso vale per l’Inter. L’unica debacle dei nerazzurri è avvenuta contro il Sassuolo. Qui hanno pesato probabilmente le scelte di Inzaghi che non ha voluto rinunciare ai fedelissimi. Dopodiché il tecnico si è reso conto che un minimo di ricambio è necessario visti la quantità di impegni ed ora i suoi uomini sono tornati a macinare vittorie e prestazioni.
A trascinare l’andamento di Milan e Inter sono indubbiamente Leao e Lautaro. Il loro peso specifico è indubbio così come l’impatto durante le partite. Il portoghese ha optato per la maglia numero 10 e si sta pian piano assumendo tutte le responsabilità che quella maglia comporta. Dal canto suo, l’argentino può vantare uno stato di forma smagliante e sembra aver trovato nell’ambiente nerazzurro il suo eden.
Ora, resta solo da capire chi la spunterà a fine campionato.