Ormai è chiaro a tutti che a fine stagione Zlatan Ibrahimovic non possa che decidere di fare una cosa sola: ritirarsi.
Zlatan Ibrahimovic, è giunto il momento
Lo svedese sta dimostrando di non poter più reggere i ritmi di calcio giocato moderno. Anche ieri, contro il Torino, Ibra ha mancato l’appuntamento per un sovraccarico al ginocchio, nonostante non giochi da moltissimo tempo una partita ufficiale per intero. Un brutto, bruttissimo segnale, dal momento che il gigante svedese nell’ultimo periodo dell’anno ha perso tutte le possibili motivazioni per proseguire la sua carriera calcistica: prima la mancata qualificazione ai mondiali della sua Svezia, ora questo continuo ritardarsi del suo ritorno in campo, sinonimo di una condizione fisica che non riesce più a ritornare quella ottimale.
L’inizio di una nuova era?
Tutto il popolo rossonero, me compreso, sarà sempre riconoscente a Ibrahimovic, il quale ha deciso, nel 2020, di tornare al Milan nonostante un progetto tecnico che era ancora agli albori. Ed è stata indiscutibile l’importanza della sua presenza all’interno dello spogliatoio in questi ultimi due anni, che hanno permesso la crescita di moltissimi calciatori. Ma ora si apre una nuova era, nella quale Ibra dovrà essere in grado di fare altro.
Scrivania, ma soprattutto presa di posizione
In molti sono sicuri che il Milan, a fine stagione, possa proporgli l’inizio di una nuova carriera dirigenziale. La cosa sicura è che mai come in questo momento Ibrahimovic dovrà essere onesto con se stesso e tutto il mondo Milan, ammettendo che ormai il meglio è stato dato è che è arrivato il tempo di appendere gli scarpini al chiodo. Perché anche comprendere che c’è un momento per dire basta è sinonimo di essere dei campioni.