Ieri sera, grazie a una prestazione caratterizzata da grinta, intensità e concretezza, il Milan di Stefano Pioli ha battuto in rimonta un Parma volitivo e pericoloso in contropiede. Dopo un buon avvio, i rossoneri sono andati in difficoltà nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo, tanto da non avere fatto filtro a centrocampo, da aver fatto male la fase difensiva e da avere concesso numerose occasioni. Tuttavia, nella ripresa, il Diavolo è tornato a esprimersi su buoni livelli, a risultare equilibrato e a creare palle gol con regolarità ed è riuscito a ribaltare le sorti del match.
Come sottolineato dall’edizione odierna del Corriere della Sera, il Milan post lockdown non ha nulla a che vedere con il Milan visto fino al match contro il Genoa. Prima che scoppiasse la situazione di emergenza sanitaria, i rossoneri erano timidi e impacciati, non avevano leader e avevano poco carattere. Ora, invece, il Diavolo dimostra spesso grande animus pugnandi e riesce a dare il meglio nei momenti di difficoltà. Il tutto malgrado Zlatan Ibrahimovic non sia riuscito neanche ieri a offrire una prestazione convincente. Contro i ducali, il centravanti svedese ha svariato su tutto il fronte, ma non è stato incisivo e ha commesso numerosi errori. Poco male, comunque. Per effetto del successo contro la compagine allenata da Roberto D’Aversa, maturato grazie alle prove offerte da Kjaer, Romagnoli, Kessie, Bennacer e Calhanoglu, i rossoneri hanno staccato il Sassuolo e il Verona e sono ancora in corsa per la qualificazione alla fase a gironi della prossima edizione dell’Europa League.
