È la giornata nella quale la cessione in prestito di Lorenzo Colombo sembra ormai cosa fatta. Da capire esattamente con quale formula e poi l’attaccante classe 2002 lascerà Milanello. Ancora da capire la destinazione, perché sia Monza che Cagliari sembrano fare sul serio.
A questo punto è sempre più probabile che il Milan dunque dovrà tornare nuovamente sul mercato e ancora una volta per un giocatore offensivo. In questo caso servirà senza alcun dubbio una punta centrale, un vice Giroud. La disponibilità economica dell’affare verrà compresa quando si capirà cosa farà Origi la prossima stagione.
Tutto questo accade nei giorni nei quali 28 anni fa, il grande nonché unico Van Basten, salutava San Siro col suo celeberrimo giacchettino di renna e camicia rosa. Il 18 agosto 1995 infatti, in occasione del tradizionale Trofeo Berlusconi, Marco si congedò dai suoi tifosi e dal calcio giocato, con un commovente e iconico giro di campo.
Van Basten è stato un calciatore straordinario. Uno di quelli che ha saputo cambiare le logiche del suo ruolo, con la sua tecnica, la sua eleganza e naturalmente la sua capacità di segnare con grande continuità. Numeri 9 con quelle caratteristiche fisiche non avevano mai avuto tutte queste doti prima di lui. C’è un prima e un dopo Van Basten, per il Milan e per tutto il calcio mondiale.
Con la maglia del Diavolo e dei Lancieri, ha conquistato 14 titoli nazionali tra campionati e coppe, 9 coppe internazionali, di cui 8 col Milan (3 coppe dei Campioni, 3 Supercoppa Europee e 2 intercontintali). Trofei a cui vanno aggiunti 3 palloni d’oro e la vittoria di Euro 88 con la sua Olanda.
Tutto questo con continui problemi alla caviglia e relative cartilagini, che l’hanno tenuto in infermeria per intere stagioni. Quattro operazioni non riuscirono a risolvere una problematica riconosciuta come rara. Salutò a 30 anni ma di fatto smise già a 28.
Un pezzo di storia di questo gioco, che noi tifosi rossoneri abbiamo avuto la fortuna di ammirare, godendo della sua grandezza. Altra era, altro calcio, altri giocatori. Resteremo per sempre grati a Marco Van Basten.
