Già dalla tarda serata di ieri, nelle edizioni digitali Gazzetta aveva lasciato intende una linea difficilmente condivisibile. Leggendo poi anche la versione cartacea, si può dire di essere davanti alla distorsione della realtà.

In prima pagina si fa cenno al fatto che la gara sia stata decisa dal VAR, sottointendendo che le decisioni prese al monitor in pratica siano errate forzature. Il rigore su Diaz viene definito ‘dubbio’, mentre l’episodio da penalty per il Toro viene analizzato vagamente senza entrare nel merito, anche qui facendo capire che Guida dal VAR abbia consigliato male Maresca.

Al di là di queste due clamorose topiche prese sul campo da Maresca e corrette dal VAR, durante il match di ieri sera la gestione dei cartellini è stata, se possibile, peggio. Senza essere eccessivamente di parte, ai granata mancano almeno due cartellini, quello di Izzo che stende al limite dell’area Theo nel primo tempo e quello di Lukic che rifila un pestone a Calhanoglu da poco entrato.

Al contrario, per i rossoneri basta un alito di vento per entrare nella lista dei cattivi. Sono sette i gialli sventolati in faccia al Diavolo, uno persino a Pioli ad inizio match. Nello specifico, risultano particolarmente inspiegabili quello a Tonali nella prima frazione, quando Gojak sviene a campo aperto senza alcun contatto. Folle l’ammonizione data a Leao per simulazione, steso da Lyanco in campo aperto a metà campo e forzatissimo quello a Calabria che sfiora un avversario a 70 metri dalla porta su un pressing in raddoppio ben fatto, con tutto il Milan schierato difensivamente.

Questi ultimi due pesano perché Rafael salterà Cagliari, mente il terzino ora entra in diffida. Ebbene di questi episodi sulla Gazzetta non c’è alcun cenno. Maresca prende 4, ma gli vengono imputate le ‘indecisioni al VAR’ e ‘una gestione instabile dei cartellini’, senza minimamente entrare nel merito. Per la cronaca a gialli è finita 7-2 per il Milan, nonostante fosse in pieno controllo tecnico-tattico della sfida.

Tuttosport e Corriere dello Sport sottolineano la serataccia di Maresca, ma evidenzia come il var l’abbia aiutato. Lettura più comprensibile e sensata degli eventi. Purtroppo la rosea ha scelto di provocare per generare interazioni evidentemente, perché altrimenti saremmo davanti ad una sorta di revisionismo storico e sarebbe un disonore per un giornale storico il cui editore è proprio il presidente del Torino.