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Pioli e il doppio 3, attacco e difesa: chi ne ha tratto beneficio contro il Torino e chi no. E contro il Tottenham…

Nonostante la prestazione non brillante nel derby, Stefano Pioli era stato chiaro nella conferenza stampa post-partita: si continuerà con la difesa a 3. Contro il Torino sono cambiati 4 interpreti sugli 11 scesi in campo dal 1′ e qualche differenza si è vista, seppur non immediata. Il primo tempo del Milan è stato negativo per quel che riguarda la pericolosità in fase offensiva (un solo tiro verso la porta), mentre dietro si segnala un equilibrio ritrovato anche se le sbavature (la caduta goffa di Kjaer in area di rigore) non sono mancate.

Un 3-4-1-2 ibrido che si trasformava spesso in un 3-4-3, a seconda della posizione presa da Brahim Diaz che in fase difensiva pressava il terzo centrale di sinistra del Toro. Ed è proprio sui singoli che vogliamo soffermarci nella nostra analisi per capire chi abbia tratto beneficio di questa modifica tattica e chi no, in vista anche della sfida contro il Tottenham di martedì.

La difesa

Qualcosa da rivedere c’è, sia in fase difensiva che in quella d’impostazione, ma i due terzi laterali, Pierre Kalulu e Malick Thiaw, si sono comportati molto bene e, probabilmente, sono stati i due migliori in campo. Il primo con una marcatura feroce su Vlasic, il secondo svettando su qualsiasi pallone alto e imitando il compagno con l’aggressività su Miranchuk. Interessante anche l’accompagnamento offensivo del francese, così come alcune uscite palla al piede del tedesco, in difficoltà in altre situazioni con la palla al piede. Non è poi un caso per il tecnico emiliano che la prestazione dell’ex Lione sia stata positiva. Gennaio 2022 dopo Milan-Roma: “La sua posizione migliore sarebbe in una difesa a tre, sul centrodestra“.

Chi ha convinto meno è Simon Kjaer che, oltre al brivido del primo tempo sull’inciampo in area, ha marcato spesso Sanabria a vista, concedendogli troppo spazio per girarsi al limite e concludere (una chance nel primo e una nel secondo tempo quasi in fotocopia). Condizione fisica o c’è dell’altro? Rispetto alla difesa a 4, e visto l’atteggiamento meno a trazione anteriore, il danese potrebbe sfruttare a suo favore la nuova disposizione, ma finora così non è stato.

Il ritorno di Fikayo Tomori previsto per il match contro il Tottenham pone un interrogativo: chi potrebbe cedere il posto all’inglese? Ora come ora l’ipotesi più accreditata sembra essere Thiaw, nonostante la grande prova. Pioli ha spesso utilizzato l’ex Chelsea sul centro-sinistra anche se la sua fase d’impostazione è risultata quasi sempre affannosa su quel lato. E se invece la soluzione fosse inserirlo al centro della difesa? Giusto pensare all’esperienza in partite del genere, ma serve anche sfruttare il momento positivo di qualche giocatore, sull’onda dell’entusiasmo per la prima convocazione in Champions League con la maglia rossonera.

Il centrocampo

Quello di esterno di centrocampo è un ruolo che calza a pennello per Alexis Saelemaekers e Theo Hernandez. Il primo viene liberato così di qualche compito offensivo che finora non ha sfruttato a dovere e si ricorrerebbe ad una delle sue qualità principali: la quantità. Per il secondo, invece, il discorso è opposto: questa posizione già interpretata in Nazionale gli apre nuovi spazi e dà nuova linfa alla sua spinta, quando sarà di nuovo al 100%.

Imprecisione nei passaggi, ma tanta corsa e pressione per Sandro Tonali, il quale non è ancora al top della condizione fisica e lo si nota. Mansioni prettamente di contenimento e di impostazione con poca propensione offensiva: ha risentito dell’assenza al suo fianco dell’altro faro, Ismael Bennacer (probabilmente a disposizione contro il Tottenham). Rade Krunic non demerita mai per atteggiamento, ma ieri sera è parso un pesce fuor d’acqua in questa mediana a due. Più una questione di caratteristiche che di condizione: difficile che questi compiti possano essere soddisfatti sul lungo termine.

L’attacco

Leao è un giocatore ‘strano’, pensavo che mettendolo largo lo agevolavo. In questo giorni lo abbiamo provato più vicino a Giroud e lui mi ha detto che è la sua posizione preferita, era molto contento di giocare in quella posizione“, così Stefano Pioli ha parlato della scelta sul portoghese e della sua reazione. In effetti lui nasce come seconda punta e solo al Milan viene spostato stabilmente ed esclusivamente sul lato sinistro.

Non è stata la sua migliore prestazione ed è sotto gli occhi di tutti, ma è anche questione di gamba e di condizione (fotografia perfetta: contropiede con occasione di Theo Hernandez su assist di Kalulu, guardate la corsa affannosa del numero 17 per seguire l’azione). Può togliersi soddisfazione in questo ruolo, soprattutto se il feeling con Olivier Giroud crescerà. Il transalpino ha tolto le castagne dal fuoco anche ieri sera, ma prima di ciò non è quasi mai riuscito ad intendersi con il compagno, sbagliando molti appoggi, alcuni anche facili. L’avvicinamento di una figura può aiutarlo a sentirsi “meno solo”, soprattutto sulle palle lunghe dove può fare sponde importanti.

Infine capitolo Brahim Diaz. Il Torino non è propriamente la squadra con cui si può esaltare maggiormente per via della prestanza fisica dei granata. Con Buongiorno è stata una lotta su ogni pallone e, alla fine, è riuscito pure a farlo ammonire. Nel primo tempo, però, non è riuscito ad incidere sebbene abbia dimostrato grande spirito d’abnegazione. Chi è parso più sul pezzo è Charles De Ketelaere, potenzialmente l’arma in più per il tecnico rossonero già dalla sfida contro il Tottenham.

La cattiveria con cui il belga è entrato sul terreno di gioco non è passata inosservata e quel ruolo ibrido tra trequarti e fascia destra è ritagliato su misura per lui. Contro gli Spurs e la loro fisicità, oltre che per alzare i centimetri sulle palle inattive (punto forte della squadra di Conte), la mossa potrebbe pagare. E chissà che non scatti la scintilla definitiva e si sblocchi, come fatto intendere da Zlatan Ibrahimovic non più di tre giorni fa.

Milan: Giacomo Murelli e Stefano Pioli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Giacomo Murelli e Stefano Pioli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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