Passare da uomo in più a uomo in meno non era facile, ma neanche tanto difficile. E’ stato questo il destino di Sandro Tonali ieri con l’Italia U21. Sembrava un vero e proprio lusso per Paolo Nicolato poter contare sul centrocampista del Milan e su quello che – fino a poco tempo fa – era considerato il gioiello dell’Italia. Un lusso che però non si è visto, anzi. La prestazione del numero 8, come quelle dell’ultimo periodo, è stata tutt’altro che indimenticabile, culminata da quell’espulsione che ha costretto l’Italia a giocare – appunto – con un uomo in meno.
Proprio lui che doveva fare la differenza, la fa ma in negativo. Un fallo di frustrazione, rabbia e delusione, che ha accompagnato un po’ tutta questa prima stagione di Tonali al Milan. Il salto di qualità fatto sulla carta l’estate scorsa, quando finalmente era approdato in una big, non si è visto sul campo. Prestazioni altalenanti e mai protagonista se non in negativo con alcune espulsioni (a Benevento e ieri) che fotografano perfettamente quello che ha vissuto e che sta vivendo tutt’ora Sandro Tonali.
SOTTO PRESSIONE
Il “fiato sul collo” da parte di Bennacer, fresco di rientro, può essere un altro fattore di disturbo per Sandro che adesso il posto in mezzo al campo dovrà guadagnarselo e non avrà neanche dalla sua il turnover per il doppio impegno. A Firenze solo un’altra delle prove incolore dell’ex Brescia, con soltanto 33 palloni giocati in 60′, cinque in meno di Bennacer (che ne ha giocati 38) e che ha disputato la metà dei minuti rispetto a lui, subentrandogli. Il dato è eloquente e testimonia una differenza abissale a livello di impatto sulla partita e sul gioco della squadra tra i due centrocampisti.
Bisognerà dunque aumentare i giri del motore per Tonali, sia con il Milan che con la Nazionale. La sua convocazione ai prossimi Europei, dopo aver visto come sono iniziati quelli con l’U21, non è più scontata e le sfide per giocare con una maglia e con l’altra diventano sempre più difficili. Una ripresa, fisica ma soprattutto mentale, adesso è d’obbligo perché – come ieri – il passaggio da uomo in più a uomo in meno è veramente tanto breve.