Premessa: con calma. Già il soprannome di “erede di Pirlo” è stato criticato dallo stesso Tonali, il quale – il numero non tradisce – ha sempre ammesso di ispirarsi a Gennaro Gattuso, nonostante dei piedini un po’ più educati. Si fa per dire insomma, ma è sotto gli occhi di tutti la crescita esponenziale dell’ex Brescia. Non solo per il gol.
Titolare per necessità con Samp e Cagliari, Sandrino ha messo in campo prestazioni di livello, firmando anche la sua prima rete con la maglia del Milan. E che rete. Una rete segnata dopo un anno di fatica, di panchine e di critiche, che hanno premiato però il lavoro di Stefano Pioli – bravo a non far bruciare le tappe al gioiellino rossonero. E quello del classe 2000, che ai colori del Diavolo ha dimostrato amore e fedeltà in estate, accettando il decurtamento dello stipendio pur di rimanere a giocare all’ombra della Madonnina.
Qualità, sicurezza e maturità acquisiti e dimostrati anche in Under-21, della quale Tonali è anche capitano, con merito. E come salgono le sue quote, scendono quelle di Ismael Bennacer, fino a pochi mesi fa tassello insostituibile della macchina di mister Pioli. L’algerino, causa anche i ripetuti infortuni muscolari che lo hanno tormentato, nel finalebdella scorsa stagione ha inanellato una serie di prestazioni poco convincenti e ed è divenuto sempre meno insostituibile per il tecnico ex Lazio, Inter e Fiorentina.
A complicare la vita a Bennacer quest’anno, oltre al periodo d’oro di Tonali, le fatiche di Coppa d’Africa che lo attenderanno gennaio. Un problema che riguarderà tutto il Milan in generale e che ha spinto, appunto, la società a puntare sin da inizio campionato sul talentino Sandro per farlo arrivare pronto alla fase più calda della stagione. Maldini e Massara, per di più, si sono portati avanti in estate accaparrandosi anche il giovane Adli dal Bordeaux. Che sia il preludio all’addio?