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L’uomo imprescindibile: Fikayo Tomori. Dai segnali d’allarme nel precampionato ad un inizio di stagione solido

Facts speak for themselves. Nelle quattro partite e mezzo in cui Fikayo Tomori ha giocato in quest’inizio di stagione, il Milan ha subito un solo gol con lui sul terreno di gioco. Nella partita e mezza senza di lui, la squadra rossonera ha subito 6 gol. I numeri non sempre fotografano la realtà per com’è, ma danno sicuramente un’indicazione più chiara dell’importanza di uno o dell’altro elemento all’interno di una formazione. E l’inglese rappresenta, di fatto, un valore imprescindibile.

La coppia con Malick Thiaw funziona (anche se contro l’Hellas Verona è diventata un trio con Simon Kjaer): nelle 19 partite giocate insieme da titolari in rossonero, il Milan ha vinto 11 partite, ne ha pareggiate 5 e ne ha perse 3. Sono 12 i gol subiti, una media di 0,63 a partita. Reduce da un’annata senza dubbio negativa e da un precampionato disattento, il numero 23 sta rispondendo a suon di prestazioni sul campo alle critiche ricevute.

Sui dati pesa, per forza di cose, l’assenza nello sciagurato derby perso per 5-1. Un’assenza tanto sottovalutata, quanto fondamentale, vista a posteriori. Una squalifica maturata all’Olimpico in una sfida giocata bene per 61′, se non per due interventi su Belotti, entrambi puniti con il cartellino giallo dall’arbitro Rapuano. A sua parziale discolpa, va sottolineato che la prima delle due ammonizioni è al limite: un intervento negligente e apparentemente innocuo sulla linea di centrocampo. Difficile trattarla come imprudenza.

A questa macchia rossa sul suo inizio di stagione si aggiunge la prestazione non positiva contro il Bologna alla prima giornata, dove ha mostrato insicurezza soprattutto con il pallone tra i piedi. Contro Torino, Roma (per buona parte della gara), Newcastle e Hellas Verona, però, si è reso protagonista di prove più che discrete.

Nelle ultime due, soprattutto, si sono riviste l’aggressività e la velocità che lo hanno contraddistinto per le sue prime due annate rossonere. Si è rivista l’attenzione ad ogni particolare e la pulizia negli interventi, oltre che il tempismo. Insomma, si è rivisto quel Fikayo Tomori che per un anno e mezzo aveva impressionato tifosi e non. E dopo quanto visto in estate, con le amnesie nella tournée americane, non era scontato.

Milan: Mike Maignan, Malick Thiaw, Fikayo Tomori (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Mike Maignan, Malick Thiaw, Fikayo Tomori (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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