Alzi la mano chi quattro mesi fa avrebbe pronosticato un rientro in campo cosi bello, grintoso, pieno di voglia e carattere di un Milan che usciva sconfitto dal Genoa nella gara di San Siro appena prima del definitivo lockdown. Sono cambiate diverse situazioni, diversi punti di vista. E si è passati dalla “speranza di non perdere” per non fare figuracce alla voglia dei giocatori di scendere in campo per fare bene, convincendo di conseguenza i tifosi abituandoli a qualcosa di bello, che effettivamente mancava da troppo tempo.
GIOCO, RISULTATI, GOL: È CAMBIATO ANCHE IL PENSIERO DEL TIFOSO
Il girone d’andata ed i suoi risultati parlano chiaro: soprattutto considerando i match con le big, i rossoneri non hanno mai portato a casa i tre punti, e anzi, molto spesso si è usciti dal campo con la testa china e la consapevolezza di essere lontani da qualcosa di concreto. Oggi è davvero cambiato tutto: il gioco degli uomini di Stefano Pioli è diventato indiscutibile ed efficace, condito dalla gioventù e dalla professionalità nel non farsi aggirare dagli interrogativi dirigenziali e di calciomercato. In dieci partite disputate dal rientro sul rettangolo di gioco, i rossoneri hanno vinto sette volte, praeggiando tre e senza perdere mai. Si è passati letteralmente ad una marcia degna di un passo scudetto, alimentato poi da vittorie pesanti contro squadre sulla carta più forti, come Juventus, Roma e Lazio ed importanti pareggi come l‘1-1 di San Siro contro l’Atalanta, che ha un sapore differente, che non ha a che fare con il miracolo di aver portato a casa un punto contro gli uomini di Gasperini, ma piuttosto, il rimpianto di non aver vinto una partita giocata benissimo.
È proprio qui che entra il gioco il pensiero, la mentalità, l’approccio alla partita del tifoso Milanista. Oggi, dopo aver assaporato e goduto partita dopo partita, capiamo che si è ritornati a vivere il Milan come senso di superiorità, di vittoria, di reali e concrete capacità di rispondere presente e battere l’avversario, anche l’Atalanta, cosa impossibile anche solo da pensare appena quattro mesi fa. Abbiamo sotto gli occhi quindi un Milan che è cambiato nel gioco, nei risultati, ma è cambiato soprattutto nella mentalità dell’approccio non solo della squadra, ma anche del tifo, un tifo che osserva e gioisce di fronte alla sua squadra, che somiglia tanto ad una big.