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Da soluzione a… problema? Theo Hernandez e la sua posizione dentro al campo che fa discutere

Soluzione ai problemi o problema tra le soluzioni? Theo Hernandez divide, sia in campo che fuori, tra quelli che ne ammirano le gesta e quelli che non ne sopportano l’atteggiamento. Come divide il giocatore e il personaggio, divide anche la sua posizione sul terreno di gioco: coloro i quali apprezzano le variazioni di Pioli e coloro i quali vorrebbero che tornasse ad occupare il ruolo di terzino sinistro puro.

In realtà, il francese si è sempre diviso tra galoppate laterali ed incursioni centrale. Contro l’Hellas Verona, così come contro la Juventus (e in parte contro il Chelsea, almeno fino all’espulsione di Tomori), il tecnico emiliano gli ha ritagliato uno spazio in zona centrale, in zona mediana: un vero e proprio centrocampista nel corso delle azioni offensive. Le due gare sono andate diversamente, non tanto nel risultato finale (due vittorie), quanto per la prestazione sia della squadra che del singolo e questo ha lasciato spazio anche per riflessioni sul suo ruolo.

Theo Hernandez in mediana: i pro

È chiaro a tutti, come anche spiegato dallo stesso Pioli nel post-partita di Verona, che il numero 19 agisca più accentrato anche per lasciare l’uno contro uno a Rafael Leao sulla fascia, situazione nella quale il portoghese è incontenibile. Lo ha dimostrato anche al Bentegodi nelle poche sgasate del primo tempo (una delle quali ha causato l’autogol di Veloso). L’allenatore ex Fiorentina si è accorto insieme allo staff del trattamento speciale riservato alla fascia sinistra rossonera e per questo ha deciso di isolarla spostando uno dei suoi interpreti.

L’altro aspetto positivo, in questo momento, riguarda la condizione fisica del terzino ex Real Madrid, reduce dallo stiramento del lungo adduttore destro. “L’avevamo preparata così anche perché la sua condizione non è ancora al 100%”, così aveva spiegato dopo la Juventus. Un modo per tenerlo più tranquillo ed evitare le sue consuete discese sulla sinistra che hanno fatto le fortune del club in questi tre anni. Una scelta “conservativa” e ragionata per evitare ricadute e farlo tornare al 100% il prima possibile.

Theo Hernandez in mediana: i contro

Theo Hernandez non è Calabria, per ora. Sono giocatori con caratteristiche differenti, ma hanno interpretato entrambi questo ruolo in svariate occasioni in passato. L’esempio lampante che torna in mente è Atalanta-Milan 2-3 della scorsa stagione, con l’inizio arrembante rossonero: entrambi i terzini dentro al campo che confezionano il vantaggio di 0-1 dopo pochissimi secondi. Il numero 2, però, ha un passato anche da centrocampista e per questo conosce meglio le dinamiche. Spesso Pioli lo sottolineava tempo fa in conferenza stampa e puntava molto anche sull’intelligenza del giocatore che sapeva interpretare la posizione nel migliore dei modi.

Al momento, il francese non sembra pronto come il compagno e la gara del Bentegodi, a prescindere dalla prestazione di squadra, ha messo in luce anche questo: la sua posizione in fase offensiva ha messo in difficoltà la fase di transizione difensiva rossonera, spesso anche per errori di imprecisione sulla trequarti d’attacco. La sensazione è che non ci fosse equilibrio in campo. Un aspetto che dipende anche dall’assenza di Bennacer, bravo in impostazione, nella gestione del pallone, ma anche nel posizionamento corretto.

Anche la difesa a 3 non è una novità di queste ultime gare. A volte con il mediano che si abbassava, altre volte con il terzino destro che restava bloccato, Pioli ha provato in diversi modi questo tipo di schieramento. Ora però, complice anche un inizio di stagione non positivo, Fikayo Tomori sembra essere un pesce fuor d’acqua aperto a sinistra. Un po’ perché ignorato spesso dai compagni quando si propone più offensivamente, un po’ perché non è affatto la sua comfort zone.

Ultimo, ma non meno importante, la possibilità di puntare sulla sinistra anche in fase di impostazione dell’azione, o comunque avere un giocatore su quel lato che si trovi perfettamente a suo agio e del quale i compagni si fidino. Tante, troppe volte a Verona si è vista la soluzione palla lunga per Giroud e tentativo di raccogliere la spizzata o una seconda palla sporca. Questo chiaramente non dipende solamente dalla posizione di Theo Hernandez (il quale comunque non ha i movimenti da mediano e nemmeno le sue geometrie), ma sicuramente avere lo sbocco sul lato sinistro può aiutare a far partire l’azione palla a terra.

Promosso o bocciato?

Analizzato tutto questo, va tenuto conto del fatto che stiamo contestualizzando soprattutto sull’ultima uscita a Verona, non la più brillante della gestione Pioli. Volendo entrare ancora più nello specifico, come evidenziato dal tecnico stesso nel post-gara, ha sicuramente influito anche la marcatura stretta di Faraoni che seguiva il francese anche dentro al campo. E con la crescita di condizione, sicuramente crescerà anche il rendimento e la lucidità nelle scelte all’interno dei 90’.

Milan: Theo Hernandez (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Theo Hernandez (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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